Fede e religione

Dal 21 al 29 novembre la Festa dei Santi Francescani

Manfredonia – Da tre giorni fa giorno  21 di novembre – la chiesa ha ricordato tutti i martiri del tempo di oggi … nel male dell’do adesso…toccando un una vecchia e allo stesso tempo ancora  moderna – la “storia di tutti i “Santi Francescani ” e in tanti che battono le nostre giornate; sempre più pericolose non sanno che è sempre esistita… che iniziava dal 21 al 29 di novembre.

Io l’ho sempre ricordata con piacere e gioia da ragazzo…per il profumo prossimo del Natale che ogni giorno si avvicinava.

Ieri ho visto finalmente che la nostra diocesi lo ha messo in atto in un momento molto delicato della nostra vita.

L’Ordine Francescano è stato in ogni tempo focolare di santità. Si tratta di una grande folla proveniente da tutti i ceti sociali e da ogni popolo. Vi sono martiri, dottori, sacerdoti, fratelli religiosi, laici, vergini, sante donne…: santi famosi e conosciuti.., così come figure “piccole” e nascoste..Una moltitudine immensa radunata intorno al Poverello di Assisi, “recante il segno del Dio vivo” nelle sue carni ( le S. Stimmate). Uomini e donne che scegliendo l’umiltà e la povertà, hanno dissetato il loro cuore all’eterna fonte dell’Amore – Gesù – che solo dona la gioia e la pace vera. Per Lui si sono spesi senza misura, anche disposti a offrire la vita.


Il loro segreto: un SI’ , un ECCOMI, di consegna e abbandono assoluto nelle mani di Dio, Padre buono. Nel proprio tempo e secondo le rispettive capacità, hanno fatto di Gesù Cristo il centro della propria esistenza, diventando strumenti di pace e di speranza per molti: poveri, affamati, assetati, ignudi, malati, perseguitati, carcerati… . Ogni loro parola “sa di Vangelo” e le loro opere ” profumano di Cristo”.La festa di tutti i Santi dell’Ordine francescano, si celebra in questo giorno perché il 29 novembre 1223, Francesco e i suoi primi frati ricevettero l’approvazione definitiva della Regola da parte di papa Onorio III. La pergamena originale è conservata ad Assisi, nella cappella delle reliquie della Basilica di San Francesco.


In questa ricorrenza noi frati francescani , facciamo memoria e rinnoviamo  i Voti di castità e povertà e obbedienza pronunciati a suo tempo, pubblicamente, con la Professione Religiosa e, sull’esempio di san Francesco, nostro Serafico padre e di tanti Santi nostri confratelli, ci riconfermiamo nel desiderio e nella volontà di “osservare fedelmente il santo Vangelo”.La luminosa testimonianza dei Santi Francescani , può ricordare anche a tutti noi che la Santità non è un qualcosa del passato, né un itinerario per pochi o il privilegio di una élite … Si tratta di una strada sempre aperta per chi decide di intraprenderla, un invito sempre nuovo per chi lo voglia accogliere e mettere in pratica.

Di Claudio Castriotta

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Claudio Castriotta

Poeta, scrittore e cantautore - già collaboratore con riviste di Raffaele Nigro e del docente universitario Daniele Giancane. Il miglior piazzamento ad un premio letterario è avvenuto a Firenze con un libro dedicato ai più emarginati di Manfredonia: secondo posto alle spalle del grande scrittore cattolico Vittorio Messori. Il suo primo maestro è stato Vincenzo Di Lascia, il vincitore al premio Repaci di Viareggio del 1983. Come musicista si è esibito con il cantautore Marco Giacomozzi, vincitore al Premio Tenco, nelle zone della Liguria, esattamente in prov. di Savona ad Albissola Marina . Poi in seguito dopo varie esibizioni in Toscana con altri autori, interrompe i tour per motivi di salute.

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