Colpo di scena: La Russa diventa il Presidente del Senato (senza i voti di Forza Italia). Soccorso dell’opposizione
Ignazio La Russa ha raggiunto i voti per diventare Presidente del Senato. Un notizia clamorosa, considerando l’opposizione di Forza Italia che, quasi compatta, non ha votato La Russa non presentandosi al ritiro delle schede. Solamente Berlusconi e Casellati avevano votato, ma questo non ha impedito a La Russa di raggiungere il risultato. Negli ultimi minuti l’ostruzionismo di Forza Italia aveva messo a rischio l’elezione del fedelissimo melograno.
La Russa ha preso 116 voti, 65 schede bianche. Solo due voti per Liliana Segre e due per Calderoli. Sulla carta il centro-destra ha 115 voti. Forza Italia ha 18 senatori, ma solo 16 hanno partecipato alla chiama del voto. A questo punto, senza dubbi, La Russa ha goduto di un sostegno delle opposizioni. Secondo molti, sono stati almeno 20 i senatori di centro-sinistra, M5S e Azione-Italia Viva.
Ignazio La Russa è un fedelissimo di Fratelli d’Italia. La Meloni si è congratulata: il Parlamento ha votato “un patriota, un servitore dello Stato”. Classe 1947, penalista, ha attraversato cinquanta anni di storia della destra e, poi, del centro-destra italiano. Le sue radici affondano nella storia di destra italiana: dal Fronte della Gioventù a Fratelli d’Italia, fondato proprio con Giorgia Meloni e Guido Crosetto nel 2012.
La Russa entrò alla Camera nel 1992 con l’MSI. È stato protagonista a Fiuggi con Fini quando fondò Alleanza Nazionale. Prima di questo incarico, è stato già vicepresidente della Camera e nel IV governo Berlusconi ministro della Difesa.
Figura ingombrante dello scenario politico italiano, La Russa è stato sempre contestato dalle opposizioni per le sue radici politiche. Per molti, dichiaratamente fasciste. Il Corriere, in questi giorni, ha ripescato un video della sua casa piena zeppa di collezioni di busti di Mussolini. La Russa, dal canto suo, ha sempre dichiarato – nonostante ripetuti gesti e parole di chiara matrice – di aver fatto i conti con quel periodo. “I conti col passato li facemmo già a Fiuggi. A noi fanno sempre le analisi del sangue. In FDI non c’è spazio per i nostalgici”.