Certificato carichi pendenti: chi può richiederlo

Il certificato carichi pendenti è un documento importante, che coinvolge il rapporto tra cittadini e giustizia. Può essere richiesto, o per meglio dire preteso, in una vasta gamma di situazioni, sicché è bene approfondire la questione.
Lo faremo in questa breve ma esaustiva guida, nella quale forniremo una definizione di certificato carichi pendenti, elencheremo le informazioni che contiene, introdurremo i casi in cui può essere richiesto e qualche consiglio per velocizzare gli iter burocratici.
Cos’è il certificato di carichi pendenti
Il certificato carichi pendenti è proprio ciò che il suo nome suggerisce: un documento che illustra i carichi pendenti che un cittadino ha nei confronti della giustizia. Per comprenderne il ruolo e il significato primario, è bene però spiegare cosa si intenda per carico pendente. Ebbene, si definisce carico pendente qualsiasi procedimento penale attualmente in corso per cui c’è stato un rinvio a giudizio.
In buona sostanza, il certificato non riporta le sentenze passate in giudicato, bensì i processi ancora in corso, per cui il giudizio non si è ancora formato.
Il certificato può essere richiesto ovviamente dalla persona interessata, ovvero il soggetto a cui si riferisce. In alternativa, può essere richiesto da un suo delegato.
Tuttavia, anche terzi, o comunque entità non collegate al soggetto, possono richiedere il certificato. Per esempio, le pubbliche amministrazioni, quando le informazioni presenti nel certificato riguardano lo svolgimento di specifiche funzioni.
Il certificato dei carichi pendenti può essere però richiesto dall’autorità giudiziaria e dal difensore dell’imputato.
La legge indica comunque alcuni casi particolari, per quanto concerne la richiesta di questo documento. Per esempio, quando il certificato riguarda minori di sedici anni, a richiederlo è chi esercita la potestà genitoriale (dunque un genitore o un tutore).
Discorso simile per gli interdetti: il “loro” certificato è richiesto direttamente dal tutore. Vi sono anche alcuni casi limiti in cui il certificato può essere richiesto per posta. Nello specifico, ciò è possibile quando il richiedente è per ragioni “spaziali” impossibilità a provvedere da sé in quanto o detenuto o residente all’estero.
A cosa serve il certificato di carichi pendenti
Non è raro che un cittadino sia costretto a esibire o inoltrare il certificato dei carichi pendenti. Ecco una panoramica delle situazioni più frequenti.
- Rinnovo del permesso di soggiorno
- Rinnovo del passaporto
- Procedure per l’affidamento/adozione
- Ottenimento della cittadinanza
- Assunzione
Il punto più controverso è proprio quest’ultimo. Da molti, infatti, la pretesa da parte del datore di lavoro di visionare il certificato dei carichi pendenti è considerata come un’invasione di campo, come un affronto alla privacy.
Tuttavia, in alcuni casi è addirittura obbligatorio per il datore di lavoro richiedere il documento. Per esempio, quando egli rappresenta una amministrazione pubblica o quando comunque il contratto nazionale prevede tale obbligo. Ciò accade quando la mansione impone un contatto stretto con categorie particolari, come i minori.
La giurisprudenza ha dibattuto a lungo sulla facoltà di “pretendere” il certificato da parte dei datori di lavoro privati, anche qualora ciò non fosse previsto dai contratti nazionali. Fino a qualche tempo fa, prevaleva la tesi conservativa, che vietava tale facoltà in nome del diritto alla riservatezza. Abbastanza di recente, però, la Cassazione l’ha giudicata legittima, in quanto rientrante nel diritto di libera iniziativa economica.
A chi rivolgersi
Sia chiaro, per la maggior parte delle persone richiedere il certificato dei carichi pendenti è solo un “leggero fastidio”, una formalità burocratica. Tutt’al più, genera qualche timore circa la necessità di pagare del denaro. In effetti, se si escludono casi particolari – come la difesa giudiziale, procedimento di affidamento di minori – è necessario pagare 16 euro per il bollo e qualche altro euro per i diritti d’urgenza e “di certificato”.
Il vero problema è la burocrazia o, per meglio dire, la procedura per l’ottenimento del certificato. La buona notizia è che è possibile richiedere i carichi pendenti online, assumendo come delegato delle società che si occupano proprio di ciò. Un servizio di questo tipo è fornito da Televisure.it, che tra le altre cose spicca per rapidità e convenienza.
Un servizio davvero provvidenziale, specie se si considera un dettaglio. Ogni Procura rilascia un certificato che riguarda i carichi gestiti dal suo tribunale. Di norma, per tagliare la testa al toro, si opta per la Procura cui il proprio comune di residenza compete, ma non di rado è necessario coinvolgerne un numero superiore, se si è a conoscenza di procedimenti intentati anche altrove. Diventa quindi indispensabile affidarsi a soggetti come Televisure.it specializzati nel reperimento di documenti in tutto il territorio nazionale.