Caterino condannato all’ergastolo, la nota di Libera
“Questa sentenza è un passo importante di verità e giustizia per i familiari di Luigi e Aurelio
Luciani e dell’intera comunità. Seppur consapevoli che i passi da fare sono ancora molti e che
bisogna continuare a percorrere la strada della giustizia ed individuare anche tutte le altre
persone coinvolte nell’organizzazione nella realizzazione della strage, esprimiamo oggi la
nostra soddisfazione per questo pezzo di verità restituito alla collettività.
È necessario
continuare a camminare insieme, ognuno facendo la propria parte, per restituire dignità e
libertà a questa terra bellissima ma deturpata e schiacciata dalla presenza mafiosa. Un pensiero
poi, oggi più che mai, va ad Aurelio e Luigi, vittime innocenti di questa strage, completamente
estranei a qualunque collegamento con la consorteria mafiosa e che si trovavano loro malgrado
sul luogo dei fatti solo perché si erano recati al lavoro, rimanendo vittime innocenti della furia
omicida del commando di morte. Uccisi, come più volte sottolineato dal Procuratore Generale,
perché testimoni oculari di tali efferati omicidi. Siamo e saremo sempre accanto alle loro
famiglie e non ci stancheremo di chiedere che venga fatta verità e giustizia. “
In una nota Libera commenta la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Bari che ha
confermato la condanna all’ergastolo per Giovanni Caterino, di 42 anni di Manfredonia
(Foggia) ritenuto il basista della strage del 9 agosto 2017 avvenuta nei pressi della stazione
dismessa di San Marco in Lamis in cui furono assassinati il boss di Manfredonia Mario
Luciano Romito, il cognato Matteo De Palma e i fratelli Luigi e Aurelio Luciani vittime
innocenti della strage.