Caro Gino, oggi ho il ricordo di quel 22 di ottobre di 10 anni fa
Quel giorno il mare aveva un forte richiamo con cielo un po’ offuscato ,nel respiro umido appariva un angelo,giù dalla scogliera di Macchia saliva all’aria dell’asfalto un po’ bagnato e si proiettava, verso un predestinato atto già segnato, da un orologio che correva nel suo ticchettio di una mano di un cielo scolorato,da una forza che ha rivoltato il mare buio profondo dell’abisso un destino assurdo, che ha lottato contro il bene per volerti ad ogni costo sul tappeto nero portarti nell’altro posto.
In un tempo senza inganno,in un discorso che non è logico ma determinato poi il clima si è attenuato,non ti era dato sapere che tutto si era già fermato lungo il punto destinato in un attimo dall’uscita di un incrocio,neanche il tempo di guardarlo e poi l’attimo non voluto che ti si son scagliati contro,senza darti il preavviso di dire non è giusto io ho ancora bisognonon posso morire, in questa macchina scontrata in faccia a un’altra, e fermare il mio sogno: – Tu sarai pure buono angelo.. ma io ho le punte dei piedi e il cuore freddo ,dammi sollievo ti prego accarezzami il capo.. ma staccami dalle tue braccia e dal tuo petto :sono ancora giovane non posso..Perché io ho ancora gli occhi di vivere, e non sento il mio corpo di perderlo in questo strano accaduto, perché ho ancora sulle labbra il sorriso.. come faccio tutti i giorni, col mio faccino ai colleghi d’ufficio, alla mia mamma e al mio babbo, a tutti quelli che amo, a me piace scherzare come un paggetto mi chiamo Luigi e per gli amici sono Gino ,scampato già a un altro destino beffardo,ed è appena un anno che respiro di salute … i conti li ho fatti bene e che non si sa mai come vanno le cose a questo mondo.Ora mi trovo in questo Ospedale ,tu seduto sul mio letto,mi hai detto:- Vieni e segui il mio passo in un cerchio di purgatorio dove le anime vanno a purificarsi, a bere l’acqua del distacco per farti rendere conto .
Caro Gino , oggi ho il ricordo di quel 22 di ottobre che ti staccò dal nostro luogo per portarti in un altro,ma vivi sempre al nostro fianco ,ai nostri giorni che rincorriamo di fronte o accanto ma in un silenzio sereno .
Di Claudio Castriotta