Baiardo ritorna a parlare da Giletti: “Messina Denaro non ne ha per molto”
Salvatore Baiardo, il pentito vicino ai fratelli Graviano che aveva preannunciato la cattura del boss latitante Matteo Messina Denaro, ieri sera è ritornato a parlare in onda su La7 nel programma di Massimo Giletti, “Non è l’Arena”. Proprio da Giletti, a fine novembre, Baiardo aveva preannunciato una cattura immediata del super boss perché era malato. “Le profezie vorrei farle in un altro ambito, queste sono cose delicate, serie”, ha esordito Baiardo.
Baiardo, compiaciuto per l’esattezza della sua previsione, è ritornato sullo stato di salute – a detta sua terminale – di Denaro. “Penso non ne abbia per molto, altrimenti non succedeva quanto è successo, almeno questo presumo”. La notizia della malattia non è arrivata, come molti suggerivano, da ambienti vicini ai fratelli Graviano, ma a detta di Baiardo da un ambito palermitano ben informato.
“Non ci sono solo i Graviano, ci sono anche altre persone. Non parlo per bocca dei Graviano”. E poi una difesa dei fratelli stragisti Graviano: “Matteo Messina Denaro, Totò Riina, Bernardo Provenzano dove sono stati arrestati? Tutti e tre in Sicilia, mentre i fratelli Graviano sono stati arrestati a Milano, c’è qualcosa che non torna. I fratelli si stanno rifacendo una vita. I pentiti non possono continuarsi a inventare barzellette. Se i Graviano dovevano continuare a delinquere, sarebbero rimasti a Brancaccio”.
Poi la dichiarazione sul mistero dell’agenda rossa di Paolo Borsellino: “Il passaggio di mano dell’agenda rossa l’ho visto nel 1992/1993. Ho visto dei fogli che la riproducevano. Io dico che Graviano non era lì come dicono i pentiti a proposito dell’omicidio di Borsellino. Graviano ha 12 ergastoli. Non devo difenderlo per fargliene togliere uno”.