Autonomia differenziata, Emiliano: “Calderoli affondato dal Governo”
AUTONOMIA DIFFERENZIATA E PRESIDENZIALISMO, DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE EMILIANO
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano dichiara:
“Il blitz della Lega di Calderoli sull’autonomia differenziata dei ricchi contro i meno ricchi è già stato affondato dal Governo che appare diviso su tutto.
Il Partito Democratico ieri ha ribadito che se si vuole dare più autonomia alle regioni, questo percorso va fatto cambiando la Costituzione ai sensi dell’art.138 e non con la scorciatoia delle intese individuali tra singole Regioni e Governo. E il Governo oggi non solo ha accettato questa posizione ma ha anche collegato l’autonomia differenziata al presidenzialismo nella più ampia cornice di uno stravolgimento costituzionale.
Quindi in un colpo solo si manda in soffitta l’espediente della Lega e la sua accelerazione sulla riforma che intendeva compromettere l’Unità nazionale e aggravare il divario di sviluppo tra Regioni più ricche e quelle meno ricche.
E si aggiunge il pasticcio ancor più grave di voler cancellare la figura del Presidente della Repubblica super partes, abolendola o relegandola a figura senza poteri reali.
D’altronde lo aveva detto Berlusconi in campagna elettorale che “col presidenzialismo Mattarella dovrà dimettersi”.
Questo dà la misura della confusione politica, culturale e democratica di questo governo di estrema destra che vuole sconvolgere i pesi e contrappesi che hanno assicurato il mantenimento del regime democratico del nostro Paese.
Ci prospettano una repubblica presidenziale senza contrappesi con una babele di ordinamenti giuridici regionali “fai da te”, un Parlamento che perde la sua centralità: questa prospettiva riduce gli spazi della democrazia, riportando indietro le lancette della storia.
E a farlo è una maggioranza salita al potere con voto minoritario nel paese solo grazie ad una legge elettorale che non tutela a sufficienza le minoranze che non riescano ad aggregarsi prima delle elezioni.
Contrasteremo questo disegno antidemocratico chiamando a raccolta tutte le forze parlamentari e sociali che non condividono questa visione”.