Attualità Capitanata

Addio prof. Matteo Palumbo

Caro Matteo, sono qui a scriverti parole d’addio, ma mi sembra ancora così assurdo che tu non ci sia più.

Mi sembra solo ieri quando insieme parlavamo dei mille problemi che affliggono la nostra difficile, ma amatissima città. Ore ed ore su al Comune a capire quali soluzioni adottare, orgogliosi di poter amministrare Manfredonia, ma al tempo stesso dispiaciuti di essere capitati in un momento complicato a livello nazionale, dove i tagli tarpano le ali ai progetti e si ha sempre il desiderio di fare di più.

E di fare tu non ne avevi mai abbastanza e, come un padre premuroso, nei cinque anni in cui sei stato al mio fianco come vice sindaco hai vegliato sulla città e anche su di me.

Sì, su di me, che conoscevi da quando nella politica avevo iniziato a muovere i primi passi e che trattavi come un figlio e io ti sentivo come un padre.
Ora non ci sei più, ma restano i tuoi insegnamenti. Insegnamenti non solo scolastici alle centinaia di tuoi alunni che in oltre 40 anni di professore al Liceo Scientifico ti porteranno sempre nei loro cuori, ma anche nella vita politica della città, a cui hai preso parte sempre attivamente con onestà e lealtà.

Consigliere comunale, consigliere provinciale, assessore all’urbanistica, vice sindaco, ma anche professore di italiano e latino, nonché agricoltore all’occorrenza e non ultimo ottimo marito e padre.

Caro Matteo, sei sempre stato un grande uomo, dalle mille sfaccettature e dalla grande umanità. E ogni cosa che hai fatto aveva un unico grande comune denominatore: la passione. Come ripetevi sempre, infatti, solo con la passione si possono raggiungere risultati.

Grazie Matteo per essermi stato accanto dedicandomi il prezioso tempo che avevi guadagnato con la pensione. Il mio pensiero ora va alla tua famiglia ed in particolare alla tua amatissima moglie Grazia, che solevi spesso nominare, crucciato per il tempo che le sottraevi, ma entusiasta di poterla rincontrare a fine giornata per poter passeggiare insieme sul lungomare di Manfredonia, come due fidanzatini.

Che altro dire, caro Matteo? Se tu fossi qui, sono sicuro che mi suggeriresti, come solevi fare, una frase in latino. Ecco, ora sono io che la dedico a te: ego tamen non obliviscar tui, ovvero, non mi scorderò mai di te.

Angelo Riccardi
Sindaco di Manfredonia

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Redazione

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