Attualità Capitanata

A Conversano l’unica immagine esistente dell’antica Cattedrale di Manfredonia distrutta dai turchi

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Ci siete mai stati a Conversano? Suggestivo borgo a circa 30 km a sud di Bari, questo paese conserva l’unica immagine esistente dell’antica cattedrale di Manfredonia che nel 1620, esattamente 400 anni fa, venne rasa al suolo dai turchi.

Come mai? Ad accorrere in soccorso di Manfredonia, messa a ferro e fuoco, giunse da Conversano il conte Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona. Dopo una decina d’anni, Giangirolamo e la consorte Isabella Filomarino commissionarono nel loro paese il rinnovamento dell’antica chiesa di San Matteo, intitolando il nuovo complesso ai Santi Medici Cosma e Damiano, ai quali erano devoti per aver ricevuto una grazia. L’edificio, totalmente riprogettato, fu arricchito dai dipinti del pittore napoletano Paolo Finoglio, il quale in diverse tele celebrò le imprese del conte.

Ed è proprio in una di queste tele, intitolata ‘Vergine in trono col Bambino che incorona una santa francescana’, collocata nella prima cappella a destra, che sullo sfondo è raffigurata Manfredonia, di cui spicca il Duomo in fiamme per via dell’attacco dei saraceni; in questo modo il pittore volle celebrare il coraggio del conte quando, al servizio degli spagnoli, si precipitò in riva al Golfo sipontino per difendere la città.

L’antica cattedrale fu voluta da re Carlo I d’Angiò e la prima pietra venne posta il 7 febbraio 1270, giorno dedicato a San Lorenzo Maiorano vescovo di Siponto (488-545), e patrono della città. Era grandissima: a tre navate, con una maestosa cupola ed una grande tribuna. Venne costruita per ospitare la Cattedra Episcopale trasferita dalla Siponto distrutta dal terremoto, e vi fu conservato il corpo di San Lorenzo. Soltanto la navata centrale era lunga 74,20 metri, larga 12,45 ed alta 25,20. Per avere un’idea più chiara delle dimensioni, possiamo prendere come paragone l’attuale cattedrale che nella sua interezza misura metri 54 x 16 (senza tenere conto dell’adiacente episcopio).

Nel 1620 i turchi la incendiarono e la distrussero. Dell’antico edificio non rimasero che i resti di pochi archi gotici inglobati nelle fondamenta dell’attuale, e del corpo di San Lorenzo si salvò solo il braccio destro (che è oggi conservato sotto l’altare).

La nuova ed attuale cattedrale venne cominciata nel 1624 e terminata nel 1640, ma le ristrettezze economiche portarono ad una costruzione molto più modesta rispetto al precedente Duomo angioino.

L’edificio per secoli si presentò come un semplicissimo ‘involucro’ bianco, con qualche finestrella e senza alcun ornamento, grande quasi la metà del precedente. Fu solo nel Novecento, con Monsignor Andrea Cesarano, che la facciata prospicente la piazza si è arricchita del mosaico realizzato dall’artista sipontino Aronne Del Vecchio (che ricorda l’incoronazione del quadro della Madonna di Siponto ad opera del card. Angelo Roncalli, divenuto poi papa). Sempre su questa facciata Monsignor Cesarano fece anche realizzare un’imponente statua di papa Giovanni XXIII (da qui il nome della piazza) sormontata dalle dodici statue raffiguranti Cristo, San Lorenzo, Sant’Andrea ed altri santi.

Per quanto oggi, grazie all’arcivescovo Cesarano, la cattedrale di Manfredonia sia architettonicamente bella da vedere, è molto meno magnificente della precedente, di cui possiamo avere un’idea solo grazie al dipinto di Finoglio custodito nella chiesa di Conversano.

Maria Teresa Valente

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