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27 gennaio: Giorno della Memoria o amnesia del passato?

Si celebra oggi, 27 gennaio, il Giorno della Memoria di un popolo, quello mondiale, che invece ormai non ha più memoria. Sarei ipocrita a sciorinare semplicemente frasi tipo ‘mai più’ o ‘per non dimenticare’, quando intorno a noi si continua ad erigere muri, nel senso letterale del termine, per allontanare lo straniero. La paura dell’altro oggi, come settant’anni fa, si fa largo tra la gente in maniera sempre più esasperata e più che il Giorno della Memoria verrebbe da celebrare l’amnesia del passato.

È d’attualità in questi giorni la notizia del muro che il neopresidente americano Donald Trump vuole far erigere tra Messico e USA. Non c’è niente di peggio di leader, in qualsiasi parte del mondo essi siano, che per legittimare il proprio potere e guadagnare consensi giocano stupidamente ad esasperare il nazionalismo, causa dei conflitti bellici più cruenti.

Sì, sarei ipocrita se oggi mi limitassi a ‘ricordarvi di ricordare’, consigliandovi come fanno in tv, ormai credo per mera abitudine, quel film piuttosto che quel libro sulla shoah, senza riflettere su quanto sta accadendo intorno a noi.

Oggi, nel giorno in cui le Forze Alleate liberarono Auschwitz dai tedeschi, il mondo conobbe lo sterminio in tutta la sua realtà, prodotto dal sonno della ragione che trasformò lo straniero nel mostro. E mentre pare ancora udirsi in lontananza il boato delle bombe e nei talk show si dichiara con la faccia simil-contrita che tragedie simili non si ripeteranno mai più, il capro espiatorio di tutti i nostri problemi, come settant’anni fa, è l’altro.

Da nord a sud, da oriente a occidente, ci raccontano la favola che cacciato l’immigrato tutti i nostri problemi saranno risolti, in una paradossale equazione in cui più rifugiati riusciamo a respingere e meglio staremo. Che senso ha dunque oggi il Giorno della Memoria se invece non ci ricorda un’equazione molto più semplice, ovvero che al di là del colore della pelle, dell’etnia, della religione, della latitudine, siamo tutti uguali sotto questo lembo di cielo e gli uomini anziché erigere muri dovrebbero imparare a cooperare e ad aiutarsi l’un l’altro.

Oggi, dunque, nel Giorno della Memoria, vorrei che iniziassimo a far cadere i muri anziché erigerli, perché in fondo gli altri siamo noi.

Angelo Riccardi
Sindaco di Manfredonia

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Redazione

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