Economia

Un grande opportunità per la filiera del pomodoro da industria

Il percorso appena iniziato per la Dop richiede ora un impegno costante nelle sedi istituzionali

Foggia, 27 gennaio 2023 – “La presentazione del disciplinare per il riconoscimento della denominazione di origine protetta (Dop) per il “Pomodoro Pelato Puglia” costituisce un elemento per il rafforzamento dell’intera filiera agricola ed industriale, impegnata nella valorizzazione di un’eccellenza prodotta e trasformata prevalentemente nella nostra regione ed in particolare nella provincia di Foggia, dove si concentra il 90% della produzione di pomodoro lungo da pelato con la presenza di affermate industrie di trasformazione. Dopo il pregevole lavoro svolto dal Dipartimento Dafne dell’Università di Foggia in collaborazione con le organizzazioni professionali agricole” – ha dichiarato il Presidente di Impresa Puglia, Michele D’Alba – “è auspicabile la risoluzione delle problematiche che hanno determinato negli ultimi anni una riduzione delle superfici coltivate a pomodoro da industria, sia tondo che allungato, pari complessivamente a circa 15.000 ettari nella scorsa campagna e con una riduzione del 12% rispetto all’annata agraria precedente, valori comunque ben lontani dai circa 23.600 ettari toccati nell’ormai lontano 2007”.

“Negli ultimi quindici anni molte sono cambiate, ha aggiunto il Presidente D’Alba, ma non vi è dubbio che nell’ambito di un nuovo assetto della coltivazione e nel rispetto di un’adeguata programmazione che eviti problemi di mercato, vi sono comunque spazi per incrementare in modo oculato le superfici e rafforzare l’intera filiera, valorizzando quindi le potenzialità del sistema agricolo e della trasformazione, previa risoluzione, come già accennato, delle criticità che hanno determinato la contrazione degli investimenti, in primo luogo l’aumento dei costi di produzione”.

“C’è un’altra questione tuttavia che non può esser sottaciuta e per la quale occorrerà un costante gioco di squadra tra organizzazioni di categoria dei diversi settori, forze politiche, rappresentanti istituzionali, portatori di interesse: il ministero competente ha da tempo avviato l’iter per il riconoscimento del disciplinare di produzione per il  “Pomodoro Pelato di Napoli” ad indicazione geografica  protetta (Igp), cosa che a suo tempo determinò una vera e propria levata di scudi da parte del mondo agricolo ed istituzionale pugliese, che ora, dopo le rimostranze del caso, ha deciso di scendere in campo ed impegnarsi in questa vera e propria competizione tra territori”.

“Occorre quindi non abbassare la guardia e rafforzare l’impegno in tutte le sedi” – conclude il Presidente di Impresa Puglia – “perché va detto con chiarezza che difficilmente entrambe le procedure, l’Igp campana e la Dop pugliese, potranno giungere al traguardo finale, in quanto condividono la materia prima e l’areale di produzione della Capitanata”.

“L’apparente vantaggio della provincia di Foggia e della Puglia, che concentra la quasi totalità della produzione di pomodoro a bacca allungata, ossia quello da pelato, potrebbe inoltre essere annullato da due fattori: l’anticipo nei tempi della procedura campana concorrente e la mancanza di un costane pressing istituzionale dal versante pugliese. D’altro canto sul secondo aspetto abbiamo un triste precedente, allorquando nei primi anni ’90 gli Enti preposti presero sotto gamba l’iter per il riconoscimento della denominazione di origine protetta per il Caciocavallo prodotto con il latte di vacca podolica, una specie bovina autoctona e tipica delle nostre aree interne, sicchè a causa di un’inadeguata presenza sui tavoli decisionali l’apprezzato formaggio giunse poi all’ambita Dop con il nome di Caciocavallo Silano. Ci auguriamo che questa volta le cose vadano diversamente”.

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