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Rosa Barone: “Ho dato la disponibilità a ricoprire il ruolo di Assessore”

“Io Assessore al Welfare della Giunta Emiliano? Si, ma tutto dipende dal voto su Rousseau. Non so dare una data in merito, perchè non è la semplice scelta tra un si o un no, ma una discussione sui temi. 4 consiglieri regionali pentastellati eletti su 5 (tranne la Laricchia, ndr), abbiamo deciso di intraprendere un confronto sui temi con Emiliano. Ho dato la disponibilità a ricoprire il ruolo di Assessore e, se così sarà dopo un eventuale consenso da parte degli iscritti pugliesi, svolgerò questo compito con grande onore, competenza, passione ed entusiasmo”. Lo ha dichiarato a ilsipontino.net intervistata dal Direttore Matteo Palumbo durante la diretta di “Vertigo”, la consigliera foggiana Rosa Barone (assessore in pectore) , alla vigilia del primo giorno di scuola, ovvero l’insediamento della nuova assise regionale in programma questa mattina.

Con l’accordo dell’elezione del pentastellato Casilli a Vice Presidente del Consiglio regionale è andato il porto l’accordo con Emiliano? “Non è un punto di non ritorno è solo una tappa intermedia, nulla di definitivo. Se i pugliesi non lo vorranno, torneremo immediatamente all’opposizione.
,Ripeto nuovamente: l’ingresso in Giunta come Assessore è legato solo ad un eventuale voto favorevole su Rousseau, voto che ci sarà sicuramente. Se vincerà il no – aggiunge Barone – saremo tutti nella stessa barca; se dovesse vincere il si, credo che Antonella Laricchia, resti nel Movimento ma con altre posizioni, legittime, perchè lei ha fatto una campagna elettorale dove ci ha messo la faccia più di noi. Dal canto nostro, non credo che stiamo tradendo la parola dei cittadini. Il voto su Rousseau dà di nuovo voce agli iscritti pugliesi, gli stessi che poco tempo fa hanno scelto Laricchia candidata presidente e me candidata consigliere. Se non ci fosse stata la possibilità di ridare voce agli iscritti, avremmo rifiutato l’offerta di Emiliano e ci saremmo attenuti all’esito delle urne del 21 settembre”.

Come si è giunti a questa intesa di massima che solo due mesi fa sembrava solo gossip elettorale?
“E’ un’alleanza solo sui temi, non ci andiamo a scindere con il Pd – ci tiene a specificare Rosa Barone – Entreremmo in maggioranza per risolvere i problemi che la politica del passato ha trascurato, conservando l’identità del Movimento. Un accordo non sancito durante l’ultima campagna elettorale per problemi di dinamiche interne sia al Pd che al M5s. Ognuno è andato avanti per la propria strada: né Emiliano, né Laricchia hanno voluto fare il passo indietro. Un confronto reale c’è stato solo negli ultimissimi giorni di campagna elettorale. Troppo poco tempo per una scelta così importante. Forse andava fatto un anno prima, ma sul latte versato non si piange. Io non rinnego e sono fiera della mia e della nostra campagna elettorale. E’ stato Emiliano a cercarci con insistenza. Ha chiamato anche Antoella Laricchia che non ha voluto sedersi al tavolo. Noi 4 (oltre alla Barone, Marco Galante, Grazia Di Bari, Cristian Casili, ndr) , invece, siamo andati e l’abbiamo ascoltato autorizzati dai vertici nazionali. A Roma già c’è questo accordo. No spartizione di incarichi e poltroni. Non ho idea di come si esprimeranno gli attivisti su Russo. Io rispetterò il loro mandato, come sempre fatto dal 2007. Se entreremo in Giunta e non avremo margini di manovra, torneremo subito all’opposizione. Qui in Puglia la situazione è ben diversa rispetto a quella romana con il Premier Conte. Emiliano hai i numeri per governare e legiferare. Siamo e restiamo liberi e trasparenti, sopratutto in questo eventuale passaggio, che mi rendo conto essere molto delicato”.

In vista delle elezioni comunali si muove già qualcosa? “Ogni gruppo locale di attivisti è autonomo ed ha massima libertà di scelta; ma che siano alleanze basate su proposte e gente nuova e ‘pulita’. Siamo una grande famiglia e tutti, dall’europarlamentare Furone sino all’ultimo attivista, collaboreremo all’unisono su Manfredonia per la composizione di una lista competitiva. I portavoce di altre città non possono e non devono condizionare le scelte, ed è giusto che sia così”.

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Redazione

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