Rifondazione Comunista San Giovanni Rotondo attacca la svolta a destra di Barbano

Da «La sVolta Giusta» a «La sVolta a destra» “Ei fu. Siccome immobile: il 5 maggio di Barbano”
San Giovanni Rotondo: durante l’ultima seduta di Consiglio Comunale di ieri, lunedì 5 maggio, si è consumata l’ennesima farsa a danno della città e delle sue istituzioni: altro che dimissioni da sindaco, l’inciucio è servito, con tanto di contorno teatrale. Va in scena la resa definitiva alla destra, la sVolta opportunistica: un patto di sopravvivenza, che calpesta il mandato popolare per tenersi stretta la poltrona.
In un’aula consiliare, carica di tensione e delusione, il sindaco Filippo Barbano ha annunciato, con un tono tanto solenne quanto evasivo, che «è mia ferma intenzione procedere, nei tempi e nelle modalità dovute alla presentazione delle mie dimissioni da sindaco». Un’affermazione che, nella sua vaghezza, suona più come l’ennesimo tentativo di prendere tempo, più che come un reale atto di responsabilità politica.
La sensazione, sempre più evidente, è che di queste dimissioni si parlerà – forse – in un indefinito futuro. Intanto, sulla città torna ad aleggiare il fantasma dell’immobilismo, mentre i cittadini restano spettatori disillusi di una crisi amministrativa che si trascina da mesi.
Nel punto all’ordine del giorno dedicato proprio alla discussione sulla crisi, il sindaco Barbano ha scelto, ancora una volta, di non rispondere nel merito, preferendo mistificare la realtà. In un esercizio di negazionismo istituzionale, ha affermato che la crisi rinviene la sua “unica causa” ad un singolo episodio, che nulla ha di politico, eludendo ogni confronto con le prove, politiche e amministrative, portate sul banco dai consiglieri di opposizione sui contrasti avvenuti in questi mesi.
Non sono mancati, purtroppo, segnali di un clima d’aula sempre più opprimente: interventi disturbati da commenti fuori microfono, applausi fuori luogo, risatine che oscillano tra l’infantile e l’autoritarismo velleitario. In più, preoccupano i toni aggressivi verso la stampa: la libertà d’espressione e il rispetto delle istituzioni vengono così messi alla prova da atteggiamenti che nulla hanno a che vedere con la democrazia.
Ma il momento più emblematico della giornata arriva sul finale, quando due consiglieri di centro-destra votano a favore di un accapo strategico, salvando di fatto l’amministrazione da una nuova, ennesima bocciatura. È il punto di non ritorno: la sVolta a destra si compie in Aula, senza alcuna legittimazione elettorale, ma attraverso accordi costruiti nelle retrovie e lontani da ogni trasparenza.
Le promesse della campagna elettorale si sono sgretolate una dopo l’altra. Barbano, sul palco dell’ultimo comizio, bollava come «machiavellismo, trasformismo e truffa ai danni dei cittadini» il sostegno (e conseguente passaggio in maggioranza) dei consiglieri di opposizione all’allora sindaco Crisetti. Oggi quel giudizio gli si ritorce contro, parola per parola. Nessun Palazzo di Vetro, nessuna “Svolta Giusta”: solo la scelta lucida di tradire il mandato popolare, ribaltando gli equilibri usciti dalle urne e consegnando la città a quella destra che i cittadini avevano chiaramente bocciato.
Come Circolo «L. Pinto» del Partito della Rifondazione Comunista e attraverso l’azione del consigliere comunale Roberto Cappucci, ribadiamo con forza la nostra volontà di costruire un’opposizione seria, coerente e determinata a contrastare questa deriva.
Il progetto politico in cui avevamo creduto è stato sabotato da chi, più che costruire, ha scelto di sabotare, di contrapporsi e di distruggere per mania e narcisismo del potere.
Altro che “per il bene della città”, espressione ormai inflazionata per difendere qualunque tipo di accordo contro-natura. Qui non resta che “per il bene delle poltrone”. L’unico vero collante è la paura di mollare il comando, la voglia disperata di restare a galla anche a costo di svendersi ai propri avversari. Assistere a un inciucio fra Movimento5Stelle e Forza Italia nel 2025 farebbe accapponare la pelle a chiunque, eppure è proprio quello che sta accadendo sotto i nostri occhi, nel silenzio complice dei vertici nazionali.
Ma noi non arretriamo: continueremo a opporci con determinazione, a difendere la dignità della politica e i diritti di chi in questa città vuole ancora credere in qualcosa di diverso e non in un inciucio di comodo. Questo non è governare: è solo sopravvivere aggrappati al potere. Noi saremo l’alternativa.
Circolo “L. Pinto” del Partito della Rifondazione Comunista