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Referendum, Rifondazione Comunista invita a votare “no”

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Il Comitato Politico Federale di Capitanata di Rifondazione Comunista, in vista dello svolgimento del Referendum, previsto per l’autunno prossimo, relativo alle modifiche della Costituzione repubblicana approvate dal Governo Renzi, invita tutte le forze democratiche e di progresso (movimenti, associazioni, comitati locali,  partiti) a costituire ovunque  i COMITATI per ilNO alla “deforma” Renzi-Boschi-Verdini.

E’ una deformae non una riforma perché, lungi dal riformare positivamente il testo costituzionale, ne lede  in modo gravissimo i principi improntati alla democrazia e alla partecipazione dei cittadini, principi fortemente voluti dai padri e dalle madri costituenti, all’indomani della fine del secondo conflitto mondiale e dalla liberazione dal nazi fascismo.

Contrariamente a quanto raccontato dalla propaganda governativa, infatti, la deforma costituzionale del governo Renzi non risolve nessuno dei problemi relativi alla governabilità del Paese, producendo anzi ulteriori complicazioni e ostacoliall’attività decisionale,  comprimendo fortemente,  all’opposto, gli spazi di democrazia per tutti i cittadini.

Di fatto:

Non supera il bicameralismo parlamentare, per il semplice motivo che il Senato non solo non viene  affatto abolito, ma rimane  e diventa anzi un’ assemblea di nominati nemmeno eletti dal popolo, i quali, oltretutto, a differenza di adesso, godranno anche della immunità parlamentare.

Non produce alcuna semplificazione, meno che mai dei processi decisionali, moltiplicando anzi i  procedimenti legislativi e incrementando la confusione in tema di competenze.

Non riduce i costi della politica, perché la riduzione dei costi del ‘nuovo Senato’ è  di appena un quinto e anche meno, come tranquillamente ammesso dalla Ragioneria di Stato. Penseranno poi i senatori nominati a recuperare ” il terreno perduto” e a votarsi qualche indennità a loro favore.

Non determina nessuna vera innovazione, anzi rappresenta un vero e proprio ritorno al passato,  conservando e rafforzando  il potere centrale a danno delle autonomie locali , private di mezzi finanziari.

Non garantisce l’equilibrio tra i poteri costituzionali, perché sottrae autonomia agli Organi di Garanzia (Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale) e li mette in mano e sotto controllo della falsa maggioranza prodotta dal premio maggioritario della legge elettorale.

–  Non garantisce la sovranità popolare, limitandola anzi fortemente,  perché la deforma costituzionale, unitamente alla legge elettorale già approvata (Italicum) espropria la sovranità al popolo e la consegna a una minoranza parlamentare che solo ed esclusivamente, grazie al premio di maggioranza, si appropria di tutti i poteri , consegnando così il governo del Paese non ad una espressione della maggioranza dei cittadini, ma ad una minoranza degli stessi.

Non favorisce la partecipazione diretta dei cittadini, anzi la riduce fortemente,  perché  triplica da 50.000 a 150.000 le firme per i disegni di legge di iniziativa popolare.

Non rende iltesto costituzionale più semplice, chiaro e comprensibile a tutti, rendendolo anzi più complicato e di più difficile comprensione per molti, perché la deforma costituzionale è stata volutamente scritta in maniera tecnica e complicata.

Dove poi si consideri che la deforma Renzi-Boschi-Verdini è stata scritta sotto dettatura del GovernoRenzi e votata da un Parlamento politicamente squalificato in quanto eletto con una legge elettorale (il famigerato Porcellum), dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale, si comprende benissimo la natura e lo scopo della deforma: quello della sottrazione sempre maggiore degli spazi di democrazia e del loro esercizio costituzionale a danno del popolo italiano e della sempre più netta concentrazione del potere, illimitato e senza controlli e contrappesi,  a favore di élite  tecnocratiche e non democratiche.

In altri termini, si vuole Il governo della minoranza sulla maggioranza, che, è bene rammentarlo e non dimenticarlo mai,  era il disegno (e il sogno) della P2 di Licio Gelli.

Per questi motivi NOI VOTIAMO NO E INVITIAMO TUTTI A VOTARE NO, per la salvaguardia della democrazia e della sovranità popolare, come previsti e garantiti dalla attuale Costituzione repubblicana, la quale va applicata e rilanciata nell’interesse dell’intero popolo italiano e non stravolta da lorsignori.

A tal fine, Rifondazione Comunista di Capitanata si impegna  a contribuire alla costruzione dei COMITATI PER IL NO in tutte le città e i paesi della provincia e ad avviare la campagna referendaria per il No sin da ora. Un COMITATO PER IL NO in ogni singolo Comune della nostra provincia, dunque, perché la battaglia per la difesa e il rilancio della Costituzione nata dalla Resistenza, “la più bella Costituzione del mondo”, può e deve essere vinta.

Matteo Gentile
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Redazione

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