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Quella strana gara tra la Bari II e i Delfini

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Il de viris illustribus della nostra pedata, ci fa soffermare su una gara disputata dai Delfini in quel di Bari (contro la Bari II) il 12 marzo 1934.


Fra gli exempla di dedizione alla squadra beneamata vorrei citare due aitanti frombolieri, Botti e Corradi, che diedero impulso alla conquista della C al termine del torneo, per di più formato dalla metà da organici composti da mezze seghe.


Il mio caro amico Max, “barlettano” e sottolineo “barlettano bianco-rosso”, uno dei più importanti storici e statistici della futbologia italica, mi ha consigliato, giorni orsono, di vedere su un sito di ecommerce un annuncio riguardante una lettera di convocazione del Manfredonia per la gara succitata relativa al torneo di Prima Divisione Pugliese.


L’input mi è arrivato mentre mi accingevo nella terra dei fiori, ad assaggiare uno spaghetto con le sarde (che a Lilly non è piaciuto) che da noi è abiurato.
Nelle terre dopo San Remo i celti liguri parlano una lingua che è rappresentata dal dialetto mentonasco, idioma classificato come variante dell’occitano. Mentone e Roccabruna, quando furono occupate dai franzosi (2 febbraio 1861), al termine del referendum farsa a seguito dei patti di Plombiers (ah… già 160 anni fa si facevano le annessioni pilotate), erano due città libere, che avevano come bandiera il tricolore italico (su ispirazione delle repubbliche rivoluzionarie della penisola), con al centro due mani che si stringevano. E questo fu uno dei primi tricolori del risorgimento.


A proposito di etimologia (Giampier non me ne voglia) e di lingua, ad esempio nel dialetto sipontino il lemma “lingua” si scrive Lengh, in occitano Lenga… tanto per sfoggiare un pizzico di saccenza poliglotta…
Se in un primo momento l’acquisto del papello mi sembrava uno schiaffo alle mie sciagurate tasche (non vale nemmeno 50 centesimi), lasciarlo al pubblico ludibrio era un peccato, e così mi sono accordato per una cifra onesta, visto che i contrabbandieri dei “cimeli usati” ormai non scendono sotto la cifra dei 20 euris, anche per la carta igienica.


Si è ritenuto… prima di farne elemento da macero, che ne valesse la pena di scrivere almeno un articolo… (sicuramente Laida Opra per alcuni).


Ammetto che l’agonismo ludico esercitato dal fascino del collezionismo e soprattutto dal campo di calcio si trasmette fatalmente agli spettatori. Il pollice verso non è un’ invenzione sadica: è una partecipazione naturale al gioco, ancorché a volte cruento e selvaggio; così gli sfottò… che sono la parte istintiva dell’epos.
E rileggendo la cronaca di quella gara su Cine-Sport del 13 marzo 1934, perché sulla Gazzetta del Mezzogiorno non vi è traccia (novelli scriba provate a mangiare polvere negli archivi), è salita l’adrenalina, e si è scoperto che il match non ebbe luogo per assenza dell’arbitro, e che il Manfredonia si oppose alla nomina di un nuovo direttore di gara.


La partita fu giocata come amichevole, e vide soccombere i nostri per 3 a 1. Il match fu rimandato a mercoledì 23 marzo, e si perse nuovamente per 2 a 0.
La Bari II era in pratica la stessa formazione che giocava in Serie B e che l’anno dopo arrivò in serie A: Casirago, Busso, Patino, Franceschino Capocasale, Grossi, gente di spessore che ha fatto la storia dei galletti.


Tra i bianco-azzurri vi erano i foggiani Medoro Troisi (capitano), Nicola Brescia e Adelchi Fariello; il sipontino Pompeo La Torre, e i veterani Marescotti, Zulli, Botti, Capitanini, Corradi, Mainardi, Sala. Su ognuno di questi epigoni del nostro calcio potremmo fare una piccola biografia, ma non gliene fregherebbe niente a nessuno, pertanto, non avendo una progenie, e non essendo abituati a puttaneggiar coi regi (Dante, Paradiso, Canto XIX, v. 108), questo foglio (come tutto quello che ho raccolto e classificato in questi anni… e mi chiedo a che pro?) volerà via insieme al vento, quanto prima… verso le Uman Privadi!.
De minimis non curat praetor. E neanch’io!.

Giovanni Ognissanti
Foto:
La lista del Manfredonia Calcio nella gara amichevole contro la Bari II
Il confine tra Italia e Francia, sullo sfondo a sinistra, Mentone
Pasta con le sarde

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Redazione

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