Storia

Nel 1973 nacque un vero progetto per l’atletica Avis San Michele Manfredonia, ma mai portato a termine

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“UNA realtà nata in anni difficili in una città ancora votata unicamente al calcio come era Manfredonia a quel tempo: un sogno visionario che ha gettato un seme in profondità”

, dotato di una grande grinta per la sua forte passione, per lo sport. E’ stato lui che in bel giorno di primo settembre portò fuori la sua straordinaria e magnifica visione della società e del sistema di quegli anni in cui versava il suo mondo:Manfredonia.

In quel lontano inizio di vendemmia del 1968 diventò ufficiale la sua idea trasformatasi in realtà, oramai il suo sogno era diventato come una luce sul mare, come il cielo sopra le nuvole. I suoi punti principali erano fermezza e tenacia, accompagnati da una buona dose di umanità e dell’oltre raggio di un’apertura mentale per gli anni del vivere chiusi in questo luogo come ricci di porto. Finalmente il suo cuore era colmo di soddisfazione come un bicchiere pieno all’orlo. Ora il suo pensiero era in favore dei giovani studenti della città ,a quel tempo una città priva di ogni cosa, si pensava solo ed esclusivamente al calcio punto fermo per una città limitata.

Ma lui, con la nascita dell’atletica nella propria terra sipontina,riuscì a portare una vera rivoluzione del sistema sportiva e da parte della popolazione che seguiva questo nuovo sport per Manfredonia la società di “Atletica”. Lui capo fautore assoluto,affiancato spesso dal giavellottista Capaiuolo e della giovane studentessa Bottalico, nonché anche lei giavellottista e pesista. Venivano praticate dalla società nonostante la grave mancanza delle strutture sportive nel paese.

Allenamenti per ogni tipo di specialità agonistica: dagli ostacoli al salto in alto, dalla velocità al mezzo fondo e fondo, fino alla marcia e così come per tutte le vere società sportive.I giovani studenti erano molto seguiti dai loro paesani era una novità talmente grande ch’era negli occhi di tanti ,anni assai difficili quelli passati. Ma questi giovanissimi studenti potevano effettuare gli allenamenti al chiuso grazie a un centro che si trovava nei pressi della “Ferrovia Stazione Campagna” una palazzina isolata,una palestra,il cuore di Manfredonia in un’epoca sbagliata, anomala nel suo genere, contenente davanti un’enorme spiazzale per uso di vari esercizi ginnici all’aperto nei periodi più caldi. La palestra di cui vi parlo era davvero particolare, si entrava da un piccolo portoncino in legno che dava in una enorme sala, per il tempo che vi racconto davvero notevole,alta ed ampia quindi,era ben fornita da attrezzature per esercizi fisici, più campo di pallavolo, pertica, spalliera ed altre cose.Ricordo quante gare di pallavolo si svolgevano in quel piccolo cuore che conteneva una moltitudine di speranza per i ragazzi atleti e non. Poi invece c’era nella seconda sala un grande campo di pallacanestro, però questo sopra era scoperchiato senza copertura era circondato solo dalle alte e maestosa mura,unico direi nel suo genere, è chiaro chi svolgeva defaticamento dopo gli allenamenti pesanti passava in questa seconda sala per ogni tipo di esercizio e respirava l’aria che arrivava dall’alto (pensate un po’ che miracolo)! In pratica in quella palestra si svolgeva la vita degli atleti ch’erano diventati tra i più forti della regione Puglia, grazie all’instancabile Losito.Questa storia durò per molti anni, fin quando in un triste giorno l’allenatore e Presidente Michele dovette lasciare la città, per partire verso Trieste per rimanerci, tutt’ora ancora oggi con il suo sogno mai dimenticato: l’atletica Avis San Michele Manfredonia.

di Claudio Castriotta

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