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Manfredonia, retrocedere per ricominciare

Penultimo in classifica e senza più la voglia di combattere, il Manfredonia Calcio guidato da Lorenzo Mancano (ultimo di sei allenatori susseguitisi su quella panchina) è prossimo alla retrocessione. Una stagione disastrosa, fallimentare per Romito e compagnia, abbandonati a loro stessi ma pur sempre sostenuto dai propri tifosi, nonostante le mille difficoltà.
E’ la fine di un ciclo e con ogni probabilità dell’era Sdanga,presidente (dimissionario) ormai giunto al capolinea della sua avventura, mai totalmente “approvata” dalla gente, che si chiuderà con una retrocessione e tante problematiche al seguito. O almeno dovrebbe chiudersi: usiamo il condizionale perché, nel calcio in generale e nella città sipontina in particolare, tutto è possibile. Anche che succeda l’improbabile.
Allo stato dei fatti, dunque, è lecito per i tifosi provare ad ipotizzare quale possa essere il futuro della società sipontina ed in quale categoria. Ebbene, la notizia è che c’è interesse concreto attorno al Manfredonia Calcio. Ma i problemi sono tanti, soprattutto economici tra la debitoria generale e le tante vertenze fatte recapitare dai calciatori dello scorso anno in Via S. Giovanni Bosco. Senza contare quelle che certamente arriveranno la prossima stagione. Lasciare o raddoppiare? Eccellenza o fallimento? Questo è il problema.

Di certo c’è che al già proprietario al 50% (mai però ufficialmente “comunicato”) Gianni Rotice (presidente di Confindustria) potrebbe affiancarsi un nome nuovo, fresco e già da tempo nei “pensieri” dei tifosi biancazzurri: quello di Raffaele De Nittis, giovane e rampante imprenditore sipontino molto stimato in città, che già in tempi non sospetti mostrò un certo interesse per il Manfredonia Calcio e volto noto tra gli sportivi sipontini per aver condotto il suo club di pallavolo femminile, il Volley Manfredonia in Serie B1, ottenendo tra tante difficoltà una promozione che è già storia.
De Nittis rappresenterebbe la figura ideale per ricominciare a fare calcio serio in riva al Golfo, dopo l’ultimo disastroso anno che passerà alla storia, probabilmente, come il peggiore in assoluto.

Un “nuovo Manfredonia” dunque: un’idea allettante che potrebbe stuzzicare l’interesse fattivo di altri imprenditori locali come Michele Paglione (attuale presidente del Volley Manfredonia) e Mirko Di Fiore, proprietario del Manfredonia FC (club di Prima Categoria) pronto ad investire nel Manfredonia Calcio e soprattutto in quello che potrebbe essere il vivaio biancoceleste, il “cuore” di qualsiasi società di calcio. Ma non solo.
Il progetto è serio ed esiste, magari soltanto teoricamente per il momento, ma c’è un’idea: quella di fare calcio a Manfredonia, nel rispetto della gente e della storia calcistica dell’ottantacinquenne club.
Progetto sportivo che raccoglierebbe senza alcun problema il “placet” del primo cittadino Angelo Riccardi, pronto a sostenere fattivamente gli imprenditori con delle azioni specifiche. Tutto per il bene del Manfredonia.

La condizione però è una sola ed imprescindibile: la cessione delle quote societarie (il Manfredonia è una SRL) da parte di Sdanga. Una ipotesi non tanto remota, che di sicuro regalerebbe una ventata di entusiasmo a tutti gli appassionati sipontini, che da tempo latitano a gioie. Anche quelli della “vecchia guardia” che, probabilmente, tornerebbero a riempire gli spalti del Miramare.

 

 

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