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Manfredonia, dal 4 maggio ‘u dellìrje de la Luciüje

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Tutti pronti per la FASE 2? Io sì, anzi no, in realtà… non lo so.Praticamente, secondo il DPCM del 26 aprile, dal 4 maggio non si potrà passeggiare, ma si potrà correre; non si potranno fare assembramenti, ma si potrà andare al mercatino; non si potrà uscire senza una giusta motivazione, ma si potranno andare a trovare parenti fino al sesto grado… che poi qui da noi al Sud significa praticamente andare a trovare tutti gli abitanti di una città.

Il compito del premier Giuseppe Conte negli ultimi due mesi non è stato affatto semplice e bisogna riconoscergli il merito che è comunque riuscito a tenere il timone di una nazione che, senza una guida autorevole, sarebbe potuta andare allo sbando rischiando una catastrofe umana. Su questa agognata FASE 2, però, tante sono le perplessità.

A Manfredonia i nostri nonni avrebbero detto, utilizzando una frase del nostro dialetto, che dal 4 maggio sarebbe stato ‘u dellìrje de la Luciüje, ovvero il delirio della Lucia.

Ma che c’entra Lucia? Ce lo spiega Antonio Racioppa, esperto conoscitore del vernacolo sipontino: “Quando si verificavano delle furiose litigate in mezzo alla strada tra due donne, si rispettava un rituale prima dello scontro fisico vero e proprio (con veementi tirate di capelli, sputi, morsi e graffi): urla e accuse reciproche fino a quando una delle due strillava. Era il segnale: l’altra le si scagliava contro e succedeva il pandemonio”. “Il termine Lucia deriva dal mondo della musica lirica. C’era gente fino agli anni ’60 che sapeva a memoria le arie e le parole di tutti i protagonisti delle opere di Verdi, Bellini, Puccini, Mascagni, Rossini, ecc. Non tutti i giovani di oggi sanno che esiste una bellissima Opera lirica intitolata ‘Lucia di Lamermoor’ di Gaetano Donizetti scritta nel 1836 e tuttora rappresentata nei teatri di tutto il mondo. Ad un certo punto c’è un’aria deliziosa per soprano (Lucia appunto) che nella frase musicale va sempre su di tono, con la oh oh oh oooh : il delirio della follia appunto. Quando la prima delle litiganti sbraitava più forte dell’altra, gli immancabili spettatori divertiti commentavano: Uì, mo li vöne ‘u dellìrje de la Luciüje”.

Per la FASE 2 non resta che affidarsi al buonsenso che finora ci ha contraddistinto, sperando non ci venga ‘u dellìrje de la Luciüje.

di Maria Teresa Valente

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Maria Teresa Valente

Giornalista pubblicista dal 2000 ed impiegata, esercita anche l’attività di mamma full time di due splendidi e vivacissimi bambini: Vanessa e Domenico. È nata e cresciuta a Manfredonia (FG), sulle rive dell’omonimo Golfo, nelle cui acque intinge quotidianamente la sua penna ed i suoi pensieri. Collabora con diverse testate ed ha diretto vari giornali di Capitanata, tra cui, per 10 anni, Manfredonia.net, il primo quotidiano on line del nord della Puglia. Laureata in Lettere Moderne con una tesi sull’immigrazione, ha conseguito un master in Comunicazione Politica ed è appassionata di storia. Per nove anni è stata responsabile dell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco di Manfredonia. Ancora indecisa se un giorno vorrebbe rinascere nei panni di Oriana Fallaci o in quelli di Monica Bellucci, nel frattempo indossa con piacere i suoi comodissimi jeans, sorseggiando caffè nero bollente davanti alla tastiera, mentre scrive accompagnata dalla favolosa musica degli anni ‘70 e ‘80.

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