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Manfredonia, anche Vianello alla Festa Patronale

Sin da piccolo Vianello si approccia con molta dimestichezza alla musica ed alla recitazione. Partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo 1961 con Che freddo! , incisa anche da Mina, Sergio Bruni, Claudio Villa e Sergio Endrigo. La canzone non riscuote un grande successo, ma gli permette comunque di farsi conoscere dal grande pubblico.

Nello stesso anno Vianello ottiene il suo primo grande successo: Il capello, presentata in televisione nel corso di uno spettacolo con Don Lurio e le Gemelle Kessler, entra in classifica diventando uno dei dischi più venduti dell’anno, sia per la musica orecchiabile sia per il testo, storia di un capello trovato su un paltò da una donna, che fa pensare ad un tradimento, e che invece analizzato da un chimico si scopre essere un crine di cavallo; tuttora è una delle canzoni simbolo degli anni ’60.

Nell’estate del 1962 incide quello che diventa il suo disco più venduto: si tratta di un cha cha cha in cui l’arrangiamento di Ennio Morricone introduce rumori di suoni acquatici, stacchi e incisi, Pinne fucile e occhiali, che sul retro contiene un altro brano, Guarda come dondolo, che diventa anch’esso un evergreen, pur essendo un lato B, segno del successo di questo 45 giri; tutti e due i brani vengono inseriti nella colonna sonora del film Il sorpasso di Dino Risi.

Molte delle sue canzoni successive diventano dei tormentoni: al ritmo di twist, surf, hully gully e cha cha cha, i suoi brani vengono diffusi sulle spiagge e nei bar attraverso i juke-box, come I Watussi e Abbronzatissima (1963), Tremarella (scritta da Gregorio Alicata, uno dei componenti dei Discepoli) e Hully gully in dieci (1964), e Il peperone (1965), tutti brani ritmati e di grandissimo successo commerciale.

Carlo Rossi inizia anche a lavorare con altri artisti, come Nico Fidenco e lo stesso Morricone (con cui scrive alcune canzoni per artisti come la Pavone), ma continua la collaborazione con Vianello; insieme i due firmano anche La partita di pallone, destinata a Cocky Mazzetti, ma che la RCA impone di assegnare all’esordiente Rita Pavone e “Sul cocuzzolo della montagna” sempre per la cantante torinese.

Accanto al genere spensierato e ballabile, Vianello produce anche brani più intimisti, quali Umilmente ti chiedo perdono (su testo di “Gianni Musy”), O mio Signore (su testo di Mogol), Da molto lontano (in cui debutta come autore del testo Franco Califano), Parlami di te(Sanremo 1966), Nasce una vita (Sanremo 1967).

Nel 1967 si sposa con la collega Wilma Goich, e diventa padre di una bambina, Susanna. Decide quindi, insieme alla moglie e a Franco Califano, di fondare la casa discografica Apollo, nel 1969, con la quale lancia i Ricchi e Poveri (a Sanremo con La prima cosa bella nel ’70 e Che sarà nel ’71) e Amedeo Minghi.

Negli anni settanta assieme alla moglie Wilma Goich forma il duo musicale I Vianella. Hanno un grande successo con Semo gente de borgata,( terza al “Disco per l’estate”) scritta da Franco Califano, Vojo er canto de ‘na canzone, Tu padre co’ tu madre, Lella, Fijo mio di Califano-Minghi (quarta al Disco per l’estate) e Canto d’amore di Homeide di Bardotti-Minghi (terza a “Canzonissima ’73).

Separatosi dalla Goich, riprende la carriera solista. La sua partecipazione come interprete di se stesso al film “Sapore di mare” di Carlo Vanzina lo riporta alla ribalta. È presente negli anni ottanta e novanta nei più importanti programmi televisivi. Vince nel 1991 il Telegatto con la canzone “Abbronzatissima”, la più votata al programma televisivo “Una rotonda sul mare”. Nel 2005 è tra i concorrenti del reality di show di raiuno Il Ristorante. Nel maggio del 2008 è eletto presidente dell’Imaie. Nell’estate 2008 pubblica il suo ultimo CD Replay, l’altra mia estate, con una copertina realizzata dal pittore Pablo Echaurren.

www.visitmanfredonia.it

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