Giovani

“La scuola oltre l’emergenza: un legame indissolubile con famiglie e territorio”. Il caso Covid all’Alberghiero di Manfredonia

La situazione dell’I.P.E.O.A. “ Michele Lecce “ è chiara, netta ed istituzionalmente corretta. 

“ La nostra comunità scolastica, nel momento in cui avverte la possibile esistenza di un caso presunto e/o rilevato ed eventuali o ipotetici contatti diretti o indiretti, non solo lo sottopone alle autorità sanitarie preposte”, ha dichiarato il Professor LuigiTalienti, Dirigente Scolastico dell’Istituto Alberghiero, con sede a Manfredonia e San Giovanni Rotondo,” ma ha soprattutto l’onere ed il dovere di rafforzare il rapporto di continuità orizzontale con le famiglie, con le quali si opera dalla stessa parte, tutelando il benessere degli studenti. Premettendo che stiamo gestendo una crisi ed una situazione talmente grande, al punto tale da richiedere un immane sforzo, impiego di responsabilità e, soprattutto, un costante esercizio di tutela dei più piccoli, dei nostri alunni. La nostra scuola, come del resto tutte quelle che stanno attraversando questo difficile momento storico, nell’attimo stesso in cui avesse anche il benché minimo sospetto di un caso rilevante, interverrebbe nell’immediato, adottando misure di prevenzione e rispettando, pedissequamente, come sta già facendo, il protocollo Covid e le linee nazionali. Pertanto, in qualità di Dirigente, ho disposto d’urgenza l’intervento di sanificazione, di disinfestazione ed igienizzazione, com’e’giusto che sia. Ma, di questo voglio fare un plauso soprattutto ai collaboratori scolastici, perché l’igienizzazione è accurata, quotidianamente, ed in tutte le fasi della giornata. A livello precauzionale, ribadisco, sia giusto adottare uno strumento, in questa fase, ordinario: la didattica a distanza. Cio’ non sta assolutamente a significare che, nella nostra scuola risieda il Covid. Sappiamo benissimo che la pandemia sia ben oltre la scuola: è nella società civile e si previene con comportamenti virtuosi e con il rispetto delle regole. Pertanto, il rischio è che esso possa entrare nella scuola, così come possa entrare nelle famiglie, nel supermercato, al Comune, in ospedale. In tutti i luoghi nei quali si dispiega la vita civile di ogni essere umano…Ovviamente, detto ciò, il nostro compito e ruolo istituzionale è di contenere e ridurre al minimo questo rischio. E noi lo stiamo facendo, nel rispetto di quanto sancito dai protocolli vigenti in materia di prevenzione. La preoccupazione, quindi, è legittima; l’allarmismo, per contro, sebbene giustificato nello stato pandemico vigente, nondimeno deve richiedere una gestione razionale ed equilibrata della situazione. La quale, non è solo della scuola, ma riguarda ed abbraccia l’intera società civile. Non posso esimermi, dal canto mio, dal ringraziare la ASL, per il supportofondamentale che sta garantendo alla società civile ed alla scuola. Impegnata, come non mai, in un lavoro, oltremodo, gravoso rispetto a quello che noi gestiamo, perché, all’interno di ogni singola scuola. Rimaniamo uniti, rispettiamo le regole per poter vedere finalmente la luce, alla fine del tunnel. Devo, inoltre, estendere un ringraziamento a tutte le comunità scolastiche che,sostengono con impegno e con essenza del dovere la quotidianità del lavoro che si espleta all’interno delle nostre comunità educanti. La settimana prossima, inoltre, la nostra scuola attiverà anche un centro d’ascolto psicologico, operante in presenza ed a distanza, fornito da personale esperto, per garantire assistenza agli alunni ed alle loro famiglie. Cui non faremo mai mancare la piena disponibilità della Dirigenza e dell’intero Staff.

E’importante, in conclusione, non lasciarsi sopraffare dalla paura e dall’approssimazione. 

Le quali cose, senza dubbio, non fanno bene alla tutela dei nostri e miei alunni. I quali, il sottoscritto salvaguarda come se fossero non dei semplici discenti, ma figli, perché parte integrante del mio lavoro e delle mie giornate. Sottolineando come essi, con mia grande soddisfazione, stiano dando prova di grande responsabilità e maturità. A ciò aggiungo, immancabile, il dovere morale verso le famiglie dei predetti. Continuerò, instancabilmente, ad adempiere ai miei obblighi professionali e morali, con la coscienza di chi ha a cuore il benessere di tutta la comunità educante che rappresenta, nella sua essenza e contezza.”

Giulia Rita D’Onofrio

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