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“La criminalità che soffoca tutto, anche il calcio reclama una ribellione civile”. La Cgil di Foggia sull’inchiesta che ha portato all’amministrazione giudiziaria la società del Foggia

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“La criminalità che soffoca tutto, anche il calcio reclama una ribellione civile”. La Cgil di Foggia sull’inchiesta che ha portato all’amministrazione giudiziaria la società del Foggia

“La decisione di sottoporre per la prima volta una società di calcio alla procedura di amministrazione giudiziaria per sottrarla al rischio di un condizionamento mafioso, dimostra ancora una volta la necessità di tutta la parte sana della città di fare fronte comune con magistrati e forze dell’ordine affinché si alzi una barriera invalicabile contro i tentativi di penetrazione criminale di ogni ambito sociale. Anche di un fenomeno dal sicuro valore imprenditoriale ma così importante nel suo valore simbolico – per la passione e il seguito che da sempre determina – qual è la squadra di calcio del Foggia”. È il commento del segretario generale della Cgil di Capitanata, Gianni Palma, a seguito delle indagini dei giudici che hanno portato anche all’arresto di quattro persone, inerenti agli attentati subiti dal management, dai dipendenti e dai calciatori della squadra rossonera.

“Proprio ai lavoratori della società e a tutte le persone fatte oggetto di intimidazioni va la nostra solidarietà”, prosegue Palma. “È innegabile il valore sociale che la squadra di calcio rappresenta per questa città, e confidiamo che l’amministrazione giudiziaria possa ripristinare il regolare svolgimento della sua attività sportiva e societaria. Foggia è anche il secondo capoluogo di provincia per dimensione ad essere stato oggetto di uno scioglimento dell’amministrazione comunale per infiltrazioni mafiose. Così come predatoria e asfissiante è l’attività estorsiva – evidenziata da tante inchieste della magistratura – nei confronti delle attività economiche. Deve essere chiaro a ogni cittadino che le difficoltà di sviluppo e occupazione che vive il nostro contesto provinciale sono legate anche a queste dinamiche criminali, che possono solo allontanare opportunità di investimenti e creazione di nuovo lavoro. È necessario allora respingere in ogni ambito qualsiasi condotta illegale, e va a merito della proprietà del Calcio Foggia e del proprietario Nicola Canonico aver denunciato i tentativi intimidatori, così come agli organi inquirenti di aver assicurato alla giustizia i responsabili”.

“Come ci piace ripetere in ogni occasione – conclude Palma – la legalità è pre condizione di sviluppo. E se arriva a influenzare negativamente anche un fenomeno di forte identificazione sociale e territoriale qual è il calcio e la squadra della città, non basta affidarsi all’ottimo lavoro della ‘squadra Stato’ ma occorre sentire tutti su se stessi l’offesa di una tara criminale che nega a questo territorio, pieno di opportunità, intelligenze e passioni, di poter esprimere tutto il proprio potenziale”.questo territorio, pieno di opportunità, intelligenze e passioni, di poter esprimere tutto il proprio potenziale. Occorre davvero una ribellione civile che porti a respirare tutti l’aria della legalità e dello sviluppo”.

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