Attualità Capitanata

Italiani e fondi pensione, si consolidata il trend di crescita

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Circa 9 milioni di italiani hanno deciso di aderire alla previdenza complementare scegliendo un fondo pensione. Sono stati investiti oltre 200 milioni di euro in fondi pensione e in piani individuali pensionistici e questo dimostra l’interesse dei lavoratori italiani verso il proprio futuro oltre l’età lavorativa. 

Quello della pensione integrativa, che viene percepita come integrazione degli assegni previdenziali INPS, è un argomento che suscita interesse e che va approfondito a dovere.

La prima cosa da tenere in conto è che chi aderisce a un fondo pensione deve versare con cadenza periodica una quota della propria retribuzione (ecco una guida di Affari Miei su quanto versare per avere una pensione integrativa) che, a sua volta, viene investita da una società di gestione del risparmio. I soldi versati, quindi, vengono investiti sui mercati finanziari

Con il passare degli anni si accumula un capitale che successivamente potrà andare a integrare la pensione INPS. Si ha anche la possibilità di riscattare nel momento stesso in cui ci si ritira dal lavoro il 50% del capitale maturato trasformando l’altra metà in una rendita. La scelta spetta al lavoratore. 

Attualmente in Italia esistono tre tipologie di prodotti pensionistici integrativi. Ci sono i fondi pensione chiusi, anche noti come fondi pensione negoziali. Questa è la tipologia più diffusa ed è destinata solo ai lavoratori dipendenti che possono destinare il proprio TFR nel fondo.

Ci sono, poi, i fondi pensione aperti che sono pensati per i liberi professionisti che non hanno, quindi, uno stipendio fisso mensile. In questo caso è possibile aderire tramite banche o reti di consulenti finanziari. Inoltre ci sono i PIP che sono i Piani Individuali Pensionistici. Si tratta nello specifico di polizze vendute dalle compagnie assicurative.

Si deve anche valutare quella che è la composizione del portafoglio dei fondi che è un dettaglio da non sottovalutare. Esistono i fondi che hanno un portafoglio composto soprattutto da azioni e che, quindi, possono avere andamenti fluttuanti in base alle fasi dei mercati. Tuttavia, il rendimento nel lungo periodo potrebbe essere positivo. 

Per i lavoratori più anziani, che sono prossimi alla pensione e che hanno bisogno di più stabilità vengono suggeriti dei fondi obbligazionari o fondi bilanciati. Questi investono in titoli di Stato e bond.  

La scelta, come sempre quando si tratta di investimenti e di pensione previdenziale, deve essere effettuata con attenzione e solo dopo aver studiato tutte le possibilità a propria disposizione. L’educazione finanziaria è sempre utile e assolutamente imprescindibile.

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