Scuola

Il Vescovo ascolta la “voce” di mille alunni

Si tratta della bella e dinamica chat live costruita dalla e nella comunità scolastica “Roncalli-Fermi-Rotundi-Euclide” di Manfredonia. La scuola tra le più grandi della Capitanata. Un momento formativo di ascolto e di confronto. Si è fatto “parlare” i giovani, circa milleduecento, attraverso cinque temi affrontati in classroom dai docenti di religione: Rosaria Scarfiello, Luciano Riccardi, Brunella Magno e Pietro Capurso. I temi sono: le paure, le aspettative, i valori, le speranze e la religiosità. Un’iniziativa sostenuta dal Dirigente scolasticoprof. Roberto menga, e coordinata da don Domenico Facciorusso, docente e funzione strumentale d’Istituto. Dall’interessante chat scolastica sono uscite diverse sintesi, ascoltate con molta attenzione dall’ arcivescovo padre Franco Moscone, che sono poi servite per instaurare un sereno confronto con gli alunni.

“La paura – ha detto l’alunno Bartolomeo Prencipe – ha segnato le vite di  tutti noi. Il timore dell’essere positivo al Virus e di contagiare indirettamente qualcuno, soprattutto in famiglia. La paura, però, ci ha insegnato a essere prudenti”. “L’emergenza ha cambiato il nostro modo di vivere dentro e fuori la famiglia – sottolinea l’alunna Gianna Pizzuli– siamo stati costretti a rintanarci non solo in casa, ma anche dentro noi stessi, cercando di controllare le emozioni e i sentimenti per non cedere all’incertezza del domani”. “La scuola non si è mai fermata – ha detto l’alunno Francesco Robustelli – e  l’abbiamo vista più vicina ai nostri bisogni. I docenti sono stati molto comprensivi pur con le tante difficoltà della didattica a distanza. Si è trovato lo spazio per parlare di quanto ci accadeva e riscoprire così il volto di una scuola a noi vicina”. “Nelle chiese -evidenzia l’alunno Alexander Zappone– mancano i giovani. Tuttavia il sentirsi cercati e voluti durante la pandemia dal parroco o dai catechisti ha rimesso in moto vecchi bei ricordi. Ma deve cambiare il linguaggio e la modalità delle proposte. Vorremmo sentirci ascoltati e trovare più attività alla nostra portata”. In quest’ottica, nel confronto con tanti alunni, emerge che il Virus ha privato soprattutto: della salute, riportando al centro, però, il “valore della vita e il rispetto degli altri”; della libertà, rendendo però più altruisti; della speranza, che ha invogliato i ragazzi a provare a vivere l’emergenza da protagonisti; della festa e del lavoro. Nel contempo i numerosi ragazzi sottolineano di aver riscoperto i valori della famiglia, dell’amicizia e della solidarietà.

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Redazione

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