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Il pastore social: Michele “u sculer” si racconta a ManfreChef

Siamo Lucia e Raffaella, due manfredoniane fuorisede, con l’obiettivo di creare un network per la condivisione di conoscenze e amore per il nostro territorio tramite la nostra pagina Instagram, “Manfrechef”.

Tra le nostre aspirazioni vi è in primo luogo la riscoperta delle nostre radici e la valorizzazione della nostra terra e dei suoi prodotti. Infatti, la nostra prima intervista ha avuto come protagonista indiscusso il caciocavallo, simbolo della produzione casearia del sud Italia e in particolare della nostra amata Puglia, in uno stimolantissimo confronto generazionale tra un ex ed espertissimo casaro e una giovanissima e competente dottoressa in agraria, che ha fatto della sua passione, il suo lavoro. 

Il protagonista dell’intervista di oggi, invece, è il giovane pastore locale, Michele Totaro, meglio noto come ‘’u sculer’’.  Ecco alcune domande che gli abbiamo rivolto:

Domanda: “Come hai scelto questo mestiere?”

Michele: “Diciamo che non l’ho scelto ma ci sono letteralmente nato: la mia famiglia alleva vacche da almeno quattro generazioni, se non cinque. Per me è come una vocazione, e non esiste una distinzione tra vita sociale e lavoro, per me gli animali sono come compagni di vita.”

D: “Quale aspetto del tuo lavoro ti piace di più?”

M: “Tutto! Fare il pastore non è un lavoro ma uno stile di vita: non esistono ferie e si lavora anche sotto la pioggia e la neve. poi, il lato più bello in assoluto è vivere a contatto con la natura, vedere ogni alba e tramonto, vedere gli animali nascere e provare amore nei loro confronti.”

D: “Secondo te quanto è importante che i giovani riscoprano le tradizioni?”

M: “Un sacco, e io sto facendo il possibile per far capire quanto è bella la tradizione: musicale, popolare e professionale. Io, per esempio, sto dando la vita per tutelare due razze nostrane in via di estinzione, la vacca podolica e la capra garganica, perché anche se considerate poco redditizie fanno parte della nostra storia e della nostra identità. Finché vivo io, queste razze vivranno con me!”

D: “Quale messaggio vorresti lasciare ai nostri coetanei?”

M: “Il mio sogno è quello di rievocare l’antica masseria garganica con animali, costumi e metodi di un tempo e creare un museo della tradizione garganica. per cui il mio messaggio è quello di non snobbarci e non pensare che persone come me siano solo cafoni perché facciamo una vita di sacrifici ma che amiamo tantissimo. è proprio attraverso i social che io cerco di trasmettere questo amore.”

“Fai ciò che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita” è un proverbio del filosofo cinese Confucio, che sembra sposare perfettamente la nostra filosofia e quella di Michele.  Un altro dei nostri propositi, al giorno d’oggi tutt’altro che scontato, è spronare i nostri coetanei ad andare controcorrente, sfidando il giudizio della gente, perché in una società fatta d’apparenza, l’essenza fa la differenza.”

Lucia e Raffaella, Manfrechef.

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Redazione

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