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Il Martina condanna il Manfredonia ai playout in trasferta contro l’Ugento

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Il Martina condanna il Manfredonia ai playout in trasferta contro l’Ugento


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Che il Manfredonia, dovesse giocare il play out contro l’Ugento, era un dato di fatto quasi incontrovertibile, dopo il pareggio di sette giorni fa ottenuto in casa contro il Brindisi.

Che dovesse giocarlo fuori casa era una ipotesi non proprio remota ma quasi. La speranza di poterlo giocare in casa era rimesso alla probabilità che il Manfredonia potesse ottenere una vittoria a Martina e l’Ugento perdere in trasferta contro il blasonato Francavilla Fontana. L’intervista rilasciata da Mr Cinque sabato mattina, cariche di energia, deponevano in un unica direzione: la vittoria. A sostegno del proposito i numeri statistici testualmente indicati: “media play-off nelle ultime 9 partite e promozione campionato 60 punti”.

Ma il Martina, oggi ha giocato lealmente la sua partita, vincendola meritatamente, schierando una delle sue formazione migliori, nella quale mancava Sante Russo ed il rientro di Resouf, autore del goal del momentaneo pareggio. L’approccio alla gara del Manfredonia era stato positivo tanto da essere passato in vantaggio con Carbonaro. Poi tanto Martina che in quanto alla qualità del palleggio e verticalizzazioni meriterebbe quest’anno l’oscar. Pareggio con Resouf rientrato dopo mesi di inattività, un rigore per il Martina calciato sul palo da Silvestro ed il goal della vittoria del Martina segnato dallo stesso Silvestro al 74′ della ripresa. Formazione nuova quella scelta da Mr Cinque, rispetto a quella schierata contro il Brindisi, condizionata dalle diffide di alcuni giocatori, Carbonaro, Iurilli e Mataj davanti. L’ingresso di Caputo e Puzirevskis, su cui sono rimesse quanto meno le speranze del pareggio, serve poco o niente. Le decisioni arbitrali sembrerebbero consone e conseguenziali alle condotte fallose evidenziate, in tutta franchezza, salvo, smentite di ultra dettagliati var.

Ma veniamo al sodo della questione. Il play out certifica il fallimento del progetto estivo partito con i migliori auspici e rischia nella denegata ipotesi di sconfitta nel playout di compromettere investimenti economici effettuati dalla proprietà da oltre 100 Mila euro al mese, come pubblicamente precisato dal Patron Gianni Rotice.

Al termine della stagione, sono 35 i punti realizzati, a fronte dei 41 della scorsa stagione, con un punto di penalizzazione e la quasi scontata vittoria a Palma che sarebbero stati non meno di 45. Ventisette le partite disputate da Mr Cinque e 33 i punti realizzati, con una media punti, sperando di non sbagliare di 1,22 punti a partita.

Ma il punto è un altro. I punti determinanti sono stati quelli persi in casa, contro Ugento, Francavilla e Brindisi, quindi su 9 punti possibili realizzati solo due. Sette punti oggi sarebbero significati 42 punti e salvezza diretta. A questo aggiungasi che sicuramente, dopo aver perso questi punti in casa si poteva cercare di vincere a Palma e Martina, due gare dalle quali è derivato un solo punto. La salvezza diretta era alla portata ed è sfumata solo perché non si è fatto bene in queste gare, inutile, fare voli pindarici, accampando giustificazioni afferenti la sfortuna o torti arbitrali, componenti, queste geneticamente appartenenti a tutte le squadre. Difficile poter far male al Martina affidandosi a 4 under di cui due in avanti e risparmiando per oltre un tempo Caputo, l’uomo della provvidenza a Gravina, contro Acerra e Brindisi.

Ma la fortuna, quella “arbitrale”, sembrerebbe essere dalla parte del Manfredonia in prospettiva Ugento, squadra falcidiata di due elementi nella gara contro il Matera e due oggi contro il Francavilla, che non giocheranno domenica prossima. A Urgento servirà vincere per restare in serie D, impresa affatto non semplice ma i mezzi ci sarebbero tutti. È solo questione di approccio alla gara, scelte azzeccate, errori ridotti ai minimi termini e voglia di vincere.
Terzum non datur….. dicevano saggiamente i latini.

Antonio Castriotta

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