Economia

Il bilancio del Comune: analisi economica-finanziaria e morale

A beneficio della chiarezza, così non si avranno più discussioni sull’entità del debito comunale e su altre possibili interpretazioni dello stesso, si riporta di seguito il Bilancio Consolidato (Ente Comunale e sue partecipate) al 31 dicembre 2020 e 2019 con alcune considerazioni gestionali e morali(Fonte: Delibera Commissione Straordinaria n. 55 del 20/09/2021 – Approvazione Bilancio Consolidato Esercizio 2020- Art. 11 bis D.LGS 118/2011).

I debiti certi suddivisi tra debiti finanziari e debiti dell’attività caratteristica sono pari complessivamente a Euro 80 milioni, di cui Euro 43 milioni sono costituiti da mutui contratti, il cui rientro è a 20 anni con una rata annuale di circa Euro 4 milioni, Euro 36 milioni circa sono debiti dell’attività operativa dell’Ente (Fornitori Euro 18 milioni, debiti vs altre PA Euro 9 milioni, altri Euro 8 milioni)e Euro 1,2 milioni TFR maturato a favore dei dipendenti. A questi bisogna aggiungere Euro 23 milioni per debiti probabili(Fondo rischi), di cui ancora non si conosce l’ammontare e la data di pagamento. Pertanto, le passività operative e finanziarie dell’Ente sono pari a Euro 104 milioni circa. Questo dato da solo non dice niente sulla solvibilità e liquidità dell’Ente. Per verificarne la solvibilità dell’Ente nel breve periodo bisogna confrontare l’ammontare dei debiti a breve con i crediti a breve e le disponibilità liquide. I debiti a breve sono pari a Euro 37 milioni, mentre i crediti a breve e le disponibilità liquide (cassa) sono pari rispettivamente a Euro 30 milioni e a Euro 32 milioni, per un valore complessivo di Euro 62 milioni. Ad una prima lettura di questi dati sembra che la situazione finanziaria dell’Ente al 31/12/2020 sia di pieno equilibrio, l’indice di liquidita risulta addirittura pari a 1,6 (più che buono). Se invece confrontiamo le sole disponibilità di cassa (Euro 32 milioni) con i debiti a breve (Euro 35 milioni), tale indice risulta inferiore all’unità (0,91) e, pertanto risulta uno squilibrio di cassa di Euro 3 milioni.  Ciò che è fondamentale analizzare è la qualità dei crediti, se sono effettivamente riscuotibili o siamo di fronte a crediti parzialmente o totalmente inesigibili. La solvibilità dell’Ente a breve e nel medio e lungo periodo dipende totalmente da questa verifica.

L’altro punto fondamentale a cui porre molta attenzione sono i debiti potenziali pari a Euro 23 milioni (Fondo Rischi), che se si dovessero a breve trasformare in debiti certi e, contestualmente non si dovessero incassare i crediti pari a Euro 30 milioni, allora la probabilità di default dell’Ente è molto alta. La Manovra Finanziaria da attuare è quella da un lato di gestire al meglio il recupero dei crediti (struttura organizzativa adeguata) e dall’altro economizzare e dilazionare i debiti potenziali. A tal proposito il costo del personale si è ridotto tra il 2019 e il 2020 di Euro 1,7 milioni per pensionamento di molto dipendenti (40 dipendenti in un solo anno). 

Il Conto Economico a prima vista evidenzia una situazione a dir poco eccezionale nei diversi risultati intermedi. I ricavi annui sono pari a oltre Euro 55 milioni a fronte di costi monetari pari a Euro 34 milioni, con un eccesso di flussi di cassa operativi contabili di Euro 21 milioni, più che sufficienti a coprire i costi non monetari (ammortamenti e svalutazioni), gli interessi passivi e gli oneri fiscali con un risultato positivo finale di Euro 8,6 milioni.

Di fronte a questi numeri positivamente eccezionali la domanda sorge spontanea: allora perché il Comune di trova in una situazione di pre-dissesto? Il problema è nella gigantesca evasione fiscale che non consente di trasformare in liquidità i ricavi da tributi, il cui mancato recupero porta alla svalutazione dei relativi crediti. In altre parole mentre i costi sono certi nel loro ammontare i ricavi non lo sono per gli effetti dell’evasione fiscale e, si determina lo squilibrio tra entrate e uscite con i relativi problemi di solvibilità dell’Ente.

La considerazione di natura morale, la più importante di tutti, è che se l’evasione fiscale fosse contenuta in valori accettabili si genererebbero risorse finanziarie aggiuntive per circa Euro 15 milioni annui da impiegare in investimenti per la città e nella lotta alla povertà, all’emarginazione e al welfare sociale.

Da queste brevi considerazioni emerge con tutta evidenza che il Bilancio Pubblico è un Bene Collettivo e, la sua corretta gestione contribuisce allo sviluppo economico e sociale della città. Chi non paga le tasse ostacola la possibilità di un presente e un futuro migliore.

In sintesi, per evitare il dissesto dell’Ente e rendere sostenibile il debito complessivo stimato in Euro 105 milioni è, necessario che i ricavi da tributi siano sufficienti a ripagarli nel medio e lungo termine e consentire inoltre, di avere l’avanzo di bilancio necessario a porre le basi per un nuovo sviluppo della città e far fronte alle tantissime povertà oggi esistenti. Il Bilancio Pubblico non rappresenta solo le diverse modalità di impiego delle risorse finanziarie collettive ma determina altresì, il livello morale di una collettività (cit. Luigi Einaudi), misurato con la percentuale di evasione fiscale, pertanto la ricostruzione della città non può che passare dalla sua Comunità e dal suo senso civico.

Nicola di Bari – Economista di Impresa e Dottore Commercialista

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