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I bambini dell’istituto Perotto-Orsini alla mostra di Franco Tretola

E’ stato un momento davvero emozionante, per noi docenti e bambini dell’Istituto Comprensivo Perotto-Orsini, visitare la mostra d’arte di Franco Tretola. Coinvolgimento che ha riguardato le sezioni della scuola dell’Infanzia “S. Francesco” e le classi quinte della scuola Primaria.

Non capita spesso di poter ammirare, nella nostra città, opere d’arte di cui tutti possano fruire, e questa è stata un’occasione notevole per avvicinare i bambini alle varie forme con cui è possibile esprimersi e rappresentare la propria realtà. Proprio per far comprendere che esistono svariati modi di percepire il mondo che ci circonda.

Perché avvicinare i bambini all’Arte? Perché l’Arte provoca la mente e il cuore.

Per noi insegnanti l’Arte diviene un “pretesto”. E’ il mezzo più indicato, come con convinzione affermò Dewey, “per utilizzare, in maniera costruttiva, l’energia creativa racchiusa nel bambino”. Il bambino quando “crea” mette in atto processi che lo inducono a progettare, “osservare, porre in essere capacità mnemoniche e immaginazione, che l’Arte contribuisce a sviluppare e che conferiscono all’individuo buone capacità critiche e di risoluzione dei problemi in maniera sempre diversa e innovativa” (E. Bazzanini).

Franco Tretola ci è piaciuto tanto perché, come i bambini quando sono messi nella condizione di poterlo fare, ha utilizzato innumerevoli modalità per esprimersi. Ha creato su “tutto”: su cartone, su oggetti di infimo valore, donandogli nuova veste, su antiche stampe di Manfredonia. Ha dato nuova vita a vecchie sedie, conferendo loro un aspetto bizzarro che ha destato in noi tanta curiosità.

Ci sono piaciuti i colori di ciò che lo affascinava dell’Africa: i volti che, come ci ha spiegato in modo encomiabile Angela Santoro, collaboratrice insieme a “Gli amici di Franco” e Matteo Iaconeta (che ringraziamo per aver reso possibile questa avventura),  Tretola soleva definire “la sola parte del corpo perennemente nuda”.

I bambini, i veri protagonisti di questo splendido incontro, si sono accostati alla osservazione delle opere d’arte visiva in modo puro e semplice, senza “impalcature”, facendo ognuno le proprie e svariate considerazioni. Come, per esempio, la spiegazione che ha dato una bambina circa il filo rosso che contorna una struttura su cui sono esposti i quadri dell’artista: il filo rosso sembra il fascio di luce di un laser. Ci piace immaginare che questa interpretazione sarebbe tanto piaciuta all’artista.

Ins. Talamo Elvira

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Redazione

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