Cronaca Capitanata

Domani la prima udienza del processo scaturito dall’operazione Decima Azione bis

Domani, 16 settembre, si terrà a Bitonto la prima udienza del processo scaturito dall’operazione
Decima Azione bis. L’operazione, naturale prosecuzione dell’altra grande operazione “Decima
Azione”, coordinata dalla Direzione nazionale antimafia, dalla Direzione Distrettuale di Bari e dalla
Procura foggiana, attraverso un importante dispiego di forze investigative, si è configurata di grande
portata fin dal primo momento, con decine di arresti determinanti nell’intervento sulla “Società”, la
mafia del capoluogo di Foggia.


L’importanza di tale procedimento, nella lotta al crimine organizzato nel territorio foggiano e in tutta
la Regione Puglia, ci ha determinati fortemente nel decidere di costituirci parte civile nello stesso,
in quanto i reati contestati agli imputati determinano la violazione dei diritti fondamentali dei
cittadini, ivi compresi quelli di rango costituzionale, la cui tutela rientra tra gli scopi statutari di
Libera, ciò anche alla luce dello scioglimento del Consiglio Comunale di Foggia per infiltrazione
mafiosa.


Libera persegue l’attività di “partecipazione e presenza responsabile” per l’affermazione della
cultura della legalità e di denuncia della presenza nel territorio delle organizzazioni mafiose, che
rapinano risorse e impediscono la crescita culturale, economica, civile e sociale di un territorio.
Promuove, sia a livello nazionale che locale, nei territori di Foggia, Barie dell’intera Regione Puglia,
diverse iniziative per il raggiungimento delle finalità statutarie, facendo della continuità e della
concretezza due caratteristiche imprescindibili dell’impegno contro mafie e corruzione, a partire
dalla valorizzazione della memoria delle vittime delle mafie e della ricerca della verità.


La costituzione di parte civile, cosi come previsto nello Statuto, rappresenta il naturale sbocco
dell’impegno profuso da Libera nella lotta alla criminalità organizzata: l’ultimo tratto di un percorso
che parte dalle campagne di informazione e sensibilizzazione, dall’aiuto e dal sostegno alle vittime
che, non più sole, decidono di fare memoria e testimonianza. Ma anche un punto di partenza di
nuove strategie di contrasto dei fenomeni criminali che consentano alle vittime, sia quelle dirette
dei reati che di tutti coloro che indirettamente subiscono il giogo dei clan mafiosi, di acquisire
maggiore consapevolezza ed il coraggio necessario a pretendere ii rispetto dei propri diritti
fondamentali.

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Comunicato Stampa

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