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“Curate le relazioni e suscitate passioni autentiche non solo per i saperi, ma per la vita … “

MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO

PER L’INIZIO DELL’ANNO SCOLASTICO

 

All’inizio del nuovo anno scolastico mi è gradito rivolgere a tutti voi che formate il mondo della scuola il mio saluto di pace, con l’augurio di un cammino sereno e fecondo.

Mi rivolgo in primo luogo a voi dirigenti docenti, operatori e collaboratori. Al centro della scuola vi sia la relazione educativa, cioè un fiducioso rapporto tra chi insegna e chi apprende. Curate le relazioni e suscitate passioni autentiche non solo per i saperi, ma per la vita, avendo come obiettivo lo sviluppo di personalità coerenti ed equilibrate, ma anche dinamiche e aperte a nuove esperienze, libere nel giudizio, capaci di collaborare con gli altri e consapevoli della loro funzione sociale.

La scuola non è un’azienda dove far valere la prestazione, ma una comunità dove si intrecciano storie, volti, problemi, questioni. Ciò che conta è la vocazione di ciascuno a orientare la propria vita nella giusta direzione. Gli alunni non sono utenti, o clienti, ma persone da incontrare, ascoltare e guidare. Aiutate i vostri alunni a conoscere se stessi, il mondo che si portano dentro, perché non abbiano paura di quello che sono, per non cadere vittima di chi li vuole usare e manipolare, spesso speculando sulla loro fragilità. Usate la cultura come strumento di crescita integrale, a livello cognitivo, affettivo, sociale, morale e spirituale. A che serve, infatti, conoscere il mondo fuori di noi se poi restiamo estranei dentro di noi?

La Chiesa vi dice grazie perché vi prendete cura dei nostri ragazzi fin dalla loro tenera età. E se qualche volta vi scoraggiate di fronte ad un fallimento, sappiate fare appello alla vostra professionalità e alla vostra passione di educatori. Siate testimoni di ciò che insegnate e non solo maestri, perché oltre alle parole i nostri ragazzi hanno bisogno di modelli credibili e di punti di riferimento per orientarsi nel labirinto della vita.

Non sostituitevi alle famiglie, né sovrapponetevi ad esse, ma stimolate i genitori affinché siano insieme a voi protagonisti della crescita dei propri figli. Lavoriamo tutti insieme per una scuola partecipata, condivisa, allargata anche ai bisogni degli adulti, i quali hanno bisogno anch’essi di essere formati. Impegniamoci per una scuola più a misura del nostro territorio, in dialogo con le altre agenzie educative presenti nelle nostre città. Luogo di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva, per la prevenzione dei processi di devianza, spesso vero bacino di reclutamento da parte della criminalità organizzata.

Ed ora mi rivolgo a voi alunni di ogni età. Siete voi il centro della scuola. Essa è fatta da voi e per voi. Aiutate i vostri insegnanti a tirare fuori da voi il meglio di voi stessi. Non siete dei vasi vuoti, ma campi che nascondono perle, che aspettano solo di essere valorizzate.

Che la scuola vi aiuti a sviluppare e orientare la vostra libertà intesa, non tanto come comportamento permissivo che rifiuta le regole o non accetta limiti, ma come possibilità di progettare il futuro secondo i propri talenti e le proprie capacità, secondo quando vi suggerisce il cuore. Sappiate stupirvi senza mai annoiarvi, sappiate coltivare il gusto della ricerca per potere apprendere non in modo meccanico ma in modo significativo.

Mi auguro che la scuola non si limiti a trasmettervi risposte confezionate, ma susciti in voi le domande vere, affrontando i problemi che spesso si nascondono nei vostri silenzi. Susciti dubbi perché i dubbi aiutano a crescere. Che la scuola sviluppi in voi il senso del vero, del bello e del bene armonicamente intrecciati tra di loro. Ma anche il senso della comunità e il rispetto per la bellezza del nostro ambiente.

Che la scuola vi insegni ad accettare gli insuccessi. La scuola non è per i migliori, né per i perfetti, ma per chi ama cercare il vero senso delle cose e della vita, per chi scopre e accetta le proprie fragilità e decide di imparare come gestirle.

La scuola non deve lasciare indietro nessuno, e voi non voltate le spalle a chi vuole aiutarvi a crescere e a maturare, a volervi bene e a voler bene. Non siete soli. Ma voi non lasciate soli noi adulti in questo compito che ci vede alleati e non in conflitto. Non l’uno contro l’altro, ma l’uno per l’altro.

La scuola non è solo luogo di ricerca, ma anche di dialogo e di confronto, dove ciascuno è protagonista e nessuno è soggetto passivo. Siate, cari ragazzi, protagonisti della vostra crescita, con quella criticità e vivacità che caratterizza la vostra età. Insieme si cresce meglio. Per questo lasciatevi guidare, orientare, affiancare e accompagnare. Aiutateci a costruire con voi una società più giusta e più equa, più inclusiva e meno escludente, più accogliente e meno xenofoba, più ospitale e meno sospettosa.

Ogni giorno speso bene a scuola è una luce in più accesa per il nostro e vostro futuro. Trasformate ogni crisi in una opportunità, in un apprendistato. Saremo fieri di voi. Voi sarete i padri e le madri di domani. E noi invecchieremo guardandovi felici di avervi lasciato in eredità questa terra che già fin d’ora a scuola state imparando ad amare e rispettare, a custodire e difendere.

Auguri ragazzi e buon anno scolastico. Auguri a tutto il mondo della scuola.

Manfredonia, 14 settembre 2017

+ Michele Castoro, arcivescovo

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Redazione

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