Contro il Città di Fasano occorre vincere e convincere

Contro il Città di Fasano occorre vincere e convincere
Quella di domenica in casa contro il Fasano, non dovrebbe esserlo, trattandosi solo della seconda gara di campionato, ma potrebbe essere decisiva per il proseguo del rapporto di collaborazione tra il Manfredonia Calcio e l’allenatore Mr Franco Cinque.
Inutile negarlo o fare i finti perbenisti, si percepisce a pelle che l’uomo-eroe che giusto qualche mese fa otteneva una insperata salvezza a Gravina, abbia una fiducia a tempo determinato.
Dopo la cocente sconfitta contro il Francavilla Fontana, che pure teoricamente era stata preventivata ma che ha lasciato il segno non tanto per il risultato ma per l’atteggiamento remissivo della squadra, con un secondo tempo, del tutto privo di alcun segnale di reazione, ecco che il Mister naturalmente viene messo in discussione.
Il dato di rilievo su cui riflettere è che, nella prime due gare ufficiali, a consuntivo, risultano due sconfitte con zero goal segnati e cinque subiti.
Attacco abulico e difesa fragile.
È un dato su cui riflettere per trovare le soluzioni più adeguate ma che tuttavia non dovrebbe rappresentare un dramma se solo si tengono saldamente i nervi e non si ragiona di pancia ma di testa.
Squadra febbricitante contro il Gravina, un primo tempo molto accorto con il Francavilla (tra le candidate alla vittoria finale) ed un secondo tempo troppo rinunciatario con Mr Cinque che lo ha evidenziato pubblicamente nell’immediato dopo gara.
Le cause?
Andrebbero ricercate a partire dalla costruzione estiva della rosa evitando, quindi, di addebitarle unicamente al Mister che pure li allena cinque giorni su sette.
Partendo dai goal subiti ed è la mia personale analisi, manca, innegabilmente come il pane, un difensore arcigno come Matteo Fissore che con Konate, Forte e De Luca, rappresentatavano un baluardo difensivo invalicabile.
Manca come il pane un regista metronomo davanti alla difesa che sappia recuperar palloni e dialogare con il cervello e uomo leader Giacobbe, non ancora al massimo della condizione.
Gli under hanno bisogno di acquisire consapevolezza e comunque è innegabile che manchi ancora qualcosa per dare completezza all’organico.
Un organico che è stato innegabilmente rinforzato rispetto alla passata stagione, con la conferma dello zoccolo duro e con l’inserimento di giocatori di buon curriculum calcistico, in difesa con Sepe, nella mediana ed in attacco.
Occorre, purtroppo, aspettare il rientro di Michele Scaringella, ancora due le giornate di squalifica da scontare, per avere più soluzioni sul fronte offensivo, ma questa della squalifica, non era una novità.
Quello che probabilmente manca in questo momento è la serenità che è la medicina migliore per qualsiasi formazione calcistica.
Nella scorsa stagione, l’inizio è stato notoriamente disastroso. Dopo la sconfitta in casa contro l’Angri, era nell’aria l’esonero del Mister che, di contro, invece, godeva della piena fiducia dello spogliatoio che lo ha ripagato, successivamente, con prestazioni in crescendo, con la squadra divenuta in poco tempo tra le formazioni rivelazione e piu temibili del girone H.
Nella gara di domenica occorrere necessariamente ripartire da semplici concetti: consapevolezza, compattezza, sacrificio, maglia sudata e tutti per uno ed uno per tutti.
Se si scende in campo sereni (a questo deve pensarci la società) e con la consapevolezza dei propri valori tecnici e si torna a giocare a calcio con quel piglio caratterizzante la scorsa stagione e di cui hanno sicuramente buona memoria giocatori esperti come Konate, Forte, Spina, Amabile, Giacobbe, Calemme e Carbonaro e che deve essere dagli stessi trasferito ai nuovi arrivati.
L’altro valore aggiunto sarà rappresentato dalla splendida cornice del Miramare che spero veda gli spalti pieni di attenzionati tifosi che, come undicesimi in campo, dovranno prendere per mano la squadra e trascinarla, nella mitica fossa dei leoni, verso una bella vittoria, scaccia crisi, contro i cugini del Fasano il ché darebbe linfa positiva per il proseguo del campionato per il raggiungimento dell’obiettivo dichiarato della salvezza.
Le condizioni esistono tutte, basta compattarsi e suonare alla perfezione lo stesso spartito. Una convincente vittoria sarebbe un buon viatico per il futuro.
Antonio Castriotta