Chiara Poggi: nuove indagini riaccendono dubbi sull’ora della morte
A 18 anni dall'omicidio di Chiara Poggi, le indagini si riaprono con nuove perizie e interrogativi sull'ora del delitto.

Il delitto di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, torna al centro dell’attenzione con nuove indagini che mettono in discussione l’ora della sua morte. Nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi a 16 anni di reclusione, sono emersi elementi che potrebbero riaprire il caso. Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, è nuovamente al centro delle indagini. Nel 2008, il giovane presentò uno scontrino del parcheggio di Vigevano, timbrato alle 10:18 del giorno del delitto, come prova del suo alibi. Tuttavia, la Procura di Pavia ha recentemente dichiarato che questo scontrino non costituisce un alibi solido, poiché non è supportato da altre testimonianze indipendenti.
Chiara Poggi: il rebus e l’ora della morte
Determinare l’ora esatta della morte di Chiara è stato sempre complicato. Le stime variano tra le 9:12 e le 12:46 del 13 agosto 2007. Una nuova perizia colloca l’orario tra le 10:30 e le 12:00, con una maggiore probabilità tra le 11:00 e le 11:30. Questo potrebbe invalidare l’alibi di Andrea Sempio, che afferma di essere partito per Vigevano alle 10:00.
Le nuove piste investigative
Le indagini attuali stanno esplorando diverse piste:
- Doppia arma del delitto: Le ferite sul corpo di Chiara suggeriscono l’uso di due armi diverse, una contundente e una da taglio, indicando la possibile presenza di più aggressori.
- Il DNA di Andrea Sempio: Tracce biologiche del giovane sarebbero state trovate sotto le unchie di Chiara, ma comparate in maniera utile solo recentemente. Andrea si è difeso, giustificando quel DNA col fatto che fosse solito frequentare la villa dei Poggi.
- Pista del ricatto sessuale: Si ipotizza che Chiara possa aver scoperto un caso di ricatto sessuale legato a un sacerdote locale, che potrebbe aver motivato l’omicidio.
La reazione della famiglia Poggi
La famiglia di Chiara ha espresso indignazione per le nuove speculazioni mediatiche, definendole diffamatorie e lesive della memoria della vittima. Gli avvocati della famiglia hanno annunciato azioni legali per tutelare l’onore di Chiara. Il caso Garlasco, a distanza di 18 anni, continua a sollevare interrogativi e a richiedere giustizia. Le nuove indagini potrebbero portare a una revisione del processo e a nuove verità. Resta da vedere se queste novità saranno sufficienti per riaprire ufficialmente il caso e fare luce definitiva sull’omicidio della ragazza.
