CGIL Foggia: “Contrari alla settimana corta a scuola”
Oggetto: precisazioni sulla proposta del comune di Manfredonia riguardo la
“settimana corta”
Apprendiamo dalle nostre RSU degli Istituti scolastici di Manfredonia, nonché dagli
organi di stampa, di una imminente ordinanza da parte del sindaco della suddetta Città
che imporrebbe la settimina corta per le scuole del primo ciclo d’istruzione, al fine di
ottenere un risparmio dei consumi energetici.
Corre l’obbligo di precisare, a tal riguardo, che non è competenza di un sindaco
intervenire sulla “flessibilità didattica” ma, nel rispetto dell’autonomia scolastica e
quindi della normativa vigente (art.4 e 16 del DPR N 275 DEL 1999) sono le scuole
che, sentiti gli organi collegiali e con le relative delibere dei consigli di Istituto, possono
adottare forme di “flessibilità” e solo per ragioni didattico-educative. Siamo invece
convinti che non ci siano ragioni educativo-didattiche (tenere gli alunni in classe fino
alle 14.30 per recuperare il sabato non ci pare una grande idea) così come non ci
convince l’ipotetico risparmio energetico che si otterrebbe tenendo chiuse le scuole il
sabato, dovendo poi riscaldare gli edifici dopo due giorni di chiusura (locali quindi più
difficili da riscaldare) e avendo comunque tenuto in aula un’ora in più gli alunni ogni
giorno.
Detto questo, in nessun caso è prevista una modifica orario ad anno in corso per ridurre
i consumi di energia.
Dubitiamo, quindi, dell’effettiva emanazione di tale ordinanza da parte del sindaco in
quanto sarebbe immediatamente impugnabile visto l’evidente contrasto a livello
normativo. Ancora una volta, nostro malgrado, attestiamo la completa assenza di una
convocazione, da parte del sindaco, dei sindacati e delle parti sociali su problematiche
che riguardano e coinvolgono direttamente tutti i lavoratori della categoria, studenti e
famiglie.
Ribadiamo chiaramente la nostra contrarietà a settimana corta e altri palliativi, sia
chiaro: “La scuola non si tocca, in tempo di crisi non si taglia il pane!”.
Non a caso tale proposta è stata bocciata a livello nazionale, nonché ministeriale; né si
può giustificare tale proposta come alternativa alla DDI la quale non è più prevista
nemmeno per gli alunni positivi al covid!
Stiamo affrontando il terzo anno scolastico in cui la scuola sta pagando il prezzo più
alto delle emergenze e in un tessuto sociale dove ci sarebbe bisogno di “più scuola” chi
amministra, come troppo spesso accade, pensa bene all’istruzione come primo settore
sul quale risparmiare.
Sulla conoscenza, sul futuro delle generazioni, non si taglia, piuttosto si investe.
Tanto si doveva per chiarezza.
FLC CGIL FOGGIA