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Arrivano le Houseboat a Manfredonia e sul Gargano grazie alle sorelle Cariglia

LA DEFINIZIONE tecnica è: “Imbarcazione sulla quale è installata una casa di legno o altro materiale per abitazione temporanea o permanente, e che può spostarsi per acque interne oppure anche per acque esterne, lungo le coste“. In una parola houseboat, casa barca. Nei Paesi del nord, Olanda innanzitutto, è piuttosto frequente il ricorso ad una houseboat per una vacanza libera sul mare ma anche per altri usi come quello di abitarci anche stabilmente. Meno in Italia.

ASSOLUTAMENTE sconosciuta nel mare del Gargano. Almeno fino a qualche giorno fa, quando lungo lo specchio di mare prospiciente alla costiera di levante di Manfredonia, è apparsa una di quelle case galleggianti che tranquilla solcava il mare azzurro al cospetto del sornione Gargano.

A PILOTARLA l’imprenditrice Michela Cariglia non nuova ad imprese audaci, che con questa novità assoluta, scommette su un diverso modo di fare turismo nautico, su un nuovo filone che coinvolge numerose figure dell’economia nautica, su una avanzata filosofia di concepire la vacanza al mare. “La houseboat è per chi – interpreta Cariglia – vuole trascorrere una vacanza tutto mare, senza i convenzionalismi e i condizionamenti dell’albergo, ma in piena libertà di fare ciò che vuole, come e quando meglio l’aggrada”.

UN SETTORE in espansione quello rappresentato dall’houseboat, con una domanda in crescita. “Quella di una casa galleggiante in mare, libera da dipendenze convenzionali, ma anche confortevole, è una idea – rivela Michela mentre si destreggia nella navigazione – che ho realizzata assieme a mia sorella architetto Francesca, e l’apporto logistico di mio fratello Alessandro e mio padre Algesiro, tenendo conto della composizione di una famiglia media: genitori con due figli”.

IL PROTOTIPO “Cariglia 1” messo in acqua ha come base uno scafo trimarano di 9,99 metri di lunghezza per 5,80 di larghezza e un’altezza di 1,90. E’ mosso da due motori fuori bordo di 20 HP ciascuno. “Misure che non richiedono – chiarisce Michele Cariglia – l’immatricolazione della casa barca e il possesso della patente nautica per manovrarla e dunque può essere abitata e governata da chiunque. Rientra nella categoria “C” secondo la Direttiva dell’Unione Europea 94/25/CE, e dunque può navigare con vento fino a forza sei e onde di altezza significativa fino a due metri (mare molto mosso). Condizioni che assicurano larghi margini di sicurezza”.

IL “CARIGLIA 1” dispone di sei posti letto sistemati in tre ambienti distinti, dei servizi bagno e cucina e di un salottino; il tetto è allestito a mo’ di solarium. “Questo prototipo – rivela Francesca Cariglia – è stato costruito nei cantieri navali di Verona, ma abbiamo in corso trattative con cantieri navali di Manfredonia per la produzione di una serie di houseboat”.

UNA NUOVA attività dunque per rilanciare i cantieri e le maestranze navali di Manfredonia. E’ prevista la costruzione di trenta unità che saranno dislocate a Vieste, Peschici, Rodi, Tremiti e Manfredonia, ma non sono escluse dislocazioni nella laguna veneta e finanche lungo il Tevere a Roma.

Michele Apollonio

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Redazione

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