A San Severo nasce la prima scuola senza zaino
A scuola senza zaino per immergersi in una didattica nuova, basata su tre valori: ospitalità, responsabilità e comunità. Il Circolo Didattico San Francesco si appresta a diventare da settembre 2023 una “Scuola senza zaino”. Della novità se ne parlerà in un incontro organizzato domani, mercoledì 18 gennaio a partire dalle 16.30 presso la sede della scuola primaria di via Calabria 195.
Aprirà i lavori dell’evento la dott.ssa Chiara Schiavone, dirigente scolastica del circolo didattico San Francesco.
Seguiranno i seguenti interventi: dott.ssa Maria Paola Pietropaolo, membro del gruppo fondatore scuole senza zaino; dott.ssa Flora Guastamacchia, formatrice senza zaino e referente scuola polo Ic “Gabelli”; Angela De Santo, membro direttivo associazione nazionale senza zaino; Giulia Martin, psicologa e presidente del consiglio d’istituto del circolo didattico San Francesco di San Severo. “Il modello senza zaino – spiega la dirigente scolastica Schiavone -, non è la scuola senza libri e nemmeno senza compiti. I libri ci sono e ogni bambino ha il suo spazio dove riporre libri e quaderni. I compiti a casa sono solo il consolidamento delle attività affrontate in classe. Gli alunni porteranno a casa solo un quaderno per lavorare in autonomia. Nell’aula senza zaino, l’organizzazione dello spazio orizzontale prevede l’individuazione di aree di lavoro distinte come: tavoli, agorà, postazioni laboratoriali, che rendono possibile diversificare il lavoro scolastico”.
Inoltre, secondo i docenti coinvolti da tempo nel progetto il vantaggio principale di una scuola senza zaino è l’autonomia che acquisiscono gli alunni. Un bambino che frequenta tale scuola costruisce da solo il proprio percorso. La scuola senza zaino è fatta su misura del bambino e sulla capacità di gestire il proprio piano di apprendimento. Allo stato attuale, secondo i promotori dell’iniziativa, nella didattica si applicano delle metodologie standardizzate quali: la maestra spiega la lezione, la classe esegue un compito uguale per tutti, in modo individuale o di gruppo, la maestra verifica e valuta. Nelle classi per lo più si applica cooperative learning e il peer education.
Mentre nella scuola senza zaino, invece, oltre a tali metodologie si applica il modello educativo basato sulla differenziazione dell’insegnamento, della pedagogista Carol Ann Tomlinson, che può essere applicato solo in un ambiente organizzato e strutturato. “Senza zaino, quindi – conclude la dirigente scolastica Schiavone -, non è un progetto o un metodo da applicare ad una lezione o una determinata disciplina, è un sistema innovativo che aggiunge e rinnova la scuola tradizionale offrendo opportunità, strumenti, procedure con differenti stili di pensiero degli alunni, per facilitare l’apprendimento. La scuola diventa, così, un sistema di relazioni che evolve verso una comunità di buone pratiche”.