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Covatta: quei ‘6 gradi’ in più, ieri grande successo al Teatro del fuoco di Foggia

Grande successo ieri 2 febbraio al Teatro del Fuoco di Foggia per il comico Giobbe Covatta che con il suo spettacolo ‘6 gradi’, organizzato da Bella Vita Eventi, è riuscito a catturare l’attenzione del pubblico per le quasi due ore della sua durata.

Il tema trattato è di rilevanza planetaria e riguarda tutti da vicino: il surriscaldamento della temperatura mondiale che qualora arrivasse ai 6 gradi porterebbe inesorabilmente alla sesta estinzione totale che la Terra finora abbia conosciuto.

Covatta, con l’esperienza e la grande bravura di attore teatrale, ci ha abituati al suo impegno sociale, a quel suo modo irriverente e senza peli sulla lingua di affrontare tematiche rilevanti senza annoiare ma strappando risate su risate. In un futuro ipotetico e distopico, la Terra è minacciata da pericoli e disastri sempre più distruttivi: la temperatura aumenta, i ghiacciai si sciolgono, i continenti vengono sommersi e come se non bastasse ‘u burdell’ è rafforzato da una sanità che non funziona, da una politica che è allo sbando, dall’indifferenza della gente che considera il proprio prossimo come un nemico. In realtà, questo scenario non si allontana molto da quello a cui già da ora, in parte, assistiamo ma paradossalmente tutto potrebbe peggiorare e le statistiche non mentono; solo la collaborazione degli Stati può sovvertire la situazione ed evitare che questi 6 gradi cancellino la vita sulla Terra.

“La comicità è il mio modo di raccontare il problema perché faccio il comico di professione”, racconta a fine spettacolo un gentilissimo Covatta al Ilsipontino.net, “probabilmente un esperto in climatologia non sarebbe così d’accordo anche se in realtà lo spettacolo è basato su modelli reali e scientifici del CNR che confermano la pericolosità del nostro comportamento e di quanto danneggi in maniera irreversibilmente negativa la salute del Pianeta”.

L’aumento progressivo della temperatura ha una collocazione temporale immaginaria posta in 100 anni proprio per sottolineare come possa coinvolgere ognuno di noi, i nostri nonni, i nostri figli ed i nostri nipoti…

L’interrogativo che ci si pone a fine spettacolo è: ‘Cosa lasceremo in eredità a chi verrà dopo?’

Intervenire e partecipare attivamente si può nel nostro quotidiano ma è fondamentale che i ‘Grandi’ della Terra prendano in mano la situazione “…perché il Pianeta senza di noi gira lo stesso, si rigenererà una volta liberatosi di noi che l’abbiamo distrutto nonostante rappresentasse l’unico posto in cui poter vivere”.

Libera Maria Ciociola

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Redazione

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