Sport Manfredonia

Paolo Augelli, l’allenatore dell’Asd Passionsport con Manfredonia nel cuore

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Paolo Augelli, allenatore dell’Asd Passionsport Manfredonia, è tornato nella cittadina di mare dopo anni. Correva l’anno 2004 e i sipontini si preparavano per la promozione in serie D, l’attuale mister era un centrocampista appena diciottenne e tutta una vita calcistica davanti. Ora insegna educazione fisica in una scuola superiore ed il pomeriggio veste il ruolo di tecnico. Ai microfoni ha parlato della sua esperienza sportiva e del team di cui fa parte, dimostrandosi disponibile e con tono professionale.

Paolo Augelli: “So di essere conosciuto e stimato sul territorio, ovviamente ne sono onorato ma è anche un carico emotivo, seppur piacevole, cerco sempre di far capire la mia linea di gioco. Ho smesso di giocare tre anni fa, alla soglia dei 37, ho appeso gli scarpini all’Asd Sammarco, dove ho vissuto bellissime sensazioni per cinque anni, ora ci sono più responsabilità. Sono qui da gennaio, sono cambiate un po’ di cose e posso dire che ora sono maggiormente orientato, i ragazzi mi ascoltano e questo è fondamentale. Io amo Manfredonia, in tutto e per tutto, è una grande piazza ed un centro sportivo importante per la provincia, la tifoseria non ha eguali”. Paolo è il fratello gemello di Rocco, attaccante prematuramente scomparso il 19 settembre di 5 anni fa a causa di un male, il giovane tecnico racconta, toccato dal ricordo, i momenti passati con lui in campo: “Ho avuto la grande fortuna di giocare con lui, rimarranno i ricordi più belli. Eravamo diversi, sono sempre stato io l’introverso e lui l’espansivo, ci compensavamo e faccio anche fatica a parlare al singolare. Era molto solare, non voleva vederci soffrire ed è per questo che ho reagito in suo nome, spesso organizzo memorial anche a scopo benefico, nessuno dimenticherà Rocco. Ho sempre cercato di essere una spalla per la mia famiglia nei momenti più duri e spero di esserci riuscito.”. Augelli continua con le sue dichiarazioni: “Viviamo in una società non del tutto solidale, io tento di comprendere i miei studenti e ambisco a dare un modello di vita sano, ovviamente replico ciò il pomeriggio quando incontro la mia squadra. So che la società apprezza le mie idee e condividiamo gli identici obiettivi. Non siamo un gruppo da 7 posto, come ho già detto l’anno scorso la situazione era differente, il lavoro ed il sacrificio ripagheranno, ne sono certo”.

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