XXXI Giornata Mondiale del Malato e dei Curanti al Policlinico Foggia
XXXI Giornata Mondiale del Malato e dei Curanti
al “Policlinico Foggia”
Celebrazione Eucaristica
presieduta da S.E. Arcivescovo Metropolita di Foggia – Bovino
venerdì 10 febbraio 2022 ore 11.30
Venerdì 10 febbraio alle ore 11.30l’Arcivescovo Metropolita, S.E. Mons. Vincenzo Pelvi presiederà la Concelebrazione Eucaristica per la XXXI Giornata Mondiale Malato e dei Curanti presso la Chiesa San Giovanni di Dio del “Policlinico Foggia”, officiata assieme al Direttore Ufficio Diocesano della Salute Don Marco Trivisonne e ai Cappellani ospedalieri Sac. Michele Noto e Frate Leonardo Marcucci, a conclusione della quale ci sarà l’Atto di Affidamento alla Vergine di Lourdes, per tutti i degenti e i sofferenti e per gli operatori nell’ambito sanitario e le proprie famiglie.
L’Arcivescovo Metropolita di Foggia-Bovino, S.E. Mons. Vincenzo Pelvi, in ringraziamento alla Direzione Strategica che ha desiderato accogliere nel Policlinico la Celebrazione Diocesana della XXXI Giornata Mondiale Malato e dei Curanti, rinnovando l’esperienza del precedente anno promossa dall’Ufficio Diocesano per la Salute e dai Cappellani Ospedalieri, e quale segno di sentita e profonda vicinanza e sostegno verso chi vive l’esperienza della degenza e della sofferenza ma anche, e in modo particolare quest’anno, a tutta la comunità ospedaliera, ha inviato il seguente messaggio: “Abbi cura di lui (Lc 10,33)”: è la raccomandazione del Samaritano all’albergatore. Gesù la rilancia anche a ciascuno di noi e, particolarmente, a tutti coloro che per scelta di vita e professionale curano le persone. Gli Operatori sanitari sono uomini e donne che fanno propria la fragilità degli altri, che non lasciano edificare una società di esclusione, ma si fanno prossimi e rialzano e riabilitano l’uomo fragile, perché il bene sia comune. Riteniamo doveroso dire loro “grazie”.
A tutti coloro che, presi dall’impegno lavorativo, non potranno partecipare alla Santa Messa, i cappellani rivolgono l’invito di sentirsi in unione, realizzando, con il particolare spirito di questo giorno, la vicinanza umana e professionale che le esigenze del proprio ruolo richiederanno.