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Vota e sostieni il recupero di “Villa Rosa”- I luoghi del cuore

“Dal 30 maggio al 30 novembre vota i luoghi che ti hanno emozionato e salvali”.
#ILuoghiDelCuore del FAI – Fondo Ambiente Italiano è un modo di dire entrato ormai nel lessico comune e utilizzato abitualmente per indicare luoghi unici, una mappa variegata e sorprendente formata da siti per noi speciali perché legati alla nostra identità e alla nostra memoria. Piccoli o grandi, famosi o sconosciuti, questi luoghi ci emozionano e raccontano la nostra storia personale: un sogno, una scoperta, una gioia, un rifugio. Vederli in stato di degrado o di abbandono, senza la cura necessaria a proteggerli o un’adeguata valorizzazione per farli conoscere, ci rattrista, ci ferisce ma ci fa anche impegnare e lottare per offrirgli un futuro.

Ora torna l’opportunità che tanti italiani aspettano per dare concretezza a questo impegno e dare voce alle loro richieste e ai loro desideri. Grazie alla 9ª edizione de I Luoghi del Cuore sarà nuovamente possibile votare e cambiare il destino dei luoghi che amiamo.

Tra i luoghi del cuore di #Manfredonia c’è #VillaRosa (clicca qui per votarla e sostenerla https://www.fondoambiente.it/luoghi/villa-rosa-manfredonia?ldc)

Il complesso, completato nel 1940, si mostra nella sua magnificenza per due aspetti in particolare: il frontale principale verso Manfredonia (con mattoni a faccia vista e disegni architettonici) e il lato posteriore con corpo centrale e i lati che finivano con garitte, tutto con merli e bifore. La villa è circondata da alberi di ulivo e mandorli inoltre dal terrazzo si gode di una splendida vista sul golfo di Manfredonia.

Il nome della villa è dedicato alla moglie del cav. D’Onofrio che la costruì. Villa Rosa divenne, dopo la scomparsa della moglie, un inno d’amore e di poesia come era dato capire dalla lettura della lapide ovale infissa nella prima sala di ingresso che così recitava: “Per te o mia Rosina questa villa che tutta la mia vita ormai rinserra, io volli progettare e costruire Disagi, avversità, violenze infami non valsero a fermare il mio cammino più forte fu la fede più forte ancor l’amore VINSI! E la tua reggia alfin dal sol baciata da mille e mille piante profumata brillò su questa arida pietraia Ma tu la mia fatica compiuta non vedesti! Dal ciel mi sorridesti e il tuo sorriso Fu tutto il premio ch’io avea sognato 1940 – XVIII”.

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Redazione

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