Politica Manfredonia

Valente: “Miramare, assist di Riccardi che ha fatto pervenire a Rotice l’ordinanza da copiare”

Per un’amministrazione che può essere ormai paragonata ad una fabbrica del Carnevale 365 giorni l’anno (l’insegna sul LUC docet), qualcuno pensa di potersi cavare d’impaccio con un semplice “tutt’appost”, facendo passare in secondo piano situazioni estremamente gravi venute alla ribalta di recente anche grazie al presidente del Manfredonia Calcio.

Ma non funziona così, e se come cittadina resto sconcertata per tutto quanto sta accadendo, come Consigliera assolutamente non posso girare la testa dall’altra parte. Ed è per questo che mi sento chiamata a denunciare nuovamente e pubblicamente quanto sta emergendo. A quanto pare, infatti, ciò che come opposizione abbiamo già segnalato al Prefetto e sollevato più volte in Consiglio riguardo alle possibili incompatibilità del sindaco, si sono evidenziate con tutta la loro forza in questi ultimi giorni.

Innanzitutto, Rotice avrebbe solo fittiziamente lasciato la sua azienda, poiché nella realtà parrebbe continuare a seguirne e deciderne le sorti, ed ogni mattina sembrerebbe essere più presente nel suo solito ufficio che in municipio. Inoltre, le ultime vicissitudini calcistiche rappresentano in modo emblematico i vari paradossi di questa amministrazione.

La società S.S.D. Manfredonia Calcio 1932 e la società S.S.D. Manfredonia Miramare, infatti, sarebbero riconducibili allo stesso Rotice nonostante la palese conflittualità d’interessi. A conferma di questa tesi, basti guardare gli ultimi avvenimenti e rispondere a semplici domande: chi ha gestito platealmente e pubblicamente gli accrediti della partita con il Bisceglie? Chi ha interagito formalmente come S.S.D. Manfredonia Miramare? Chi scrive ed invia pec e chiama il Presidente della S.S.D. Manfredonia Calcio 1932? Giovanni Sventurato, cugino del sindaco, dipendente dell’Impresa Rotice, Consigliere Comunale e delegato del Sindaco in materia di PNRR: più chiaro di così!

Siamo davanti a fatti gravissimi e a quanto pare un commissariamento sembra non aver insegnato nulla a chi tenta invano da oltre un anno di amministrare questa città.

Tutta questa situazione di vischiosità e contiguità ha inciso, con la complicità di qualche dirigente comunale, anche nella conduzione dei lavori del campo sportivo Miramare, dove il controllato e il controllore si sono largamente sovrapposti, con le conseguenze che elencherò di seguito.

Non ci sono documenti amministrativi che autorizzino il passaggio di concessione alla S.S.D. Manfredonia Miramare, che è stata costituita dalla S.S.D. Manfredonia Calcio il 15 giugno 2022. Questo significa che i lavori sarebbero stati eseguiti abusivamente da un soggetto diverso da quello che aveva ottenuto la concessione. Tale situazione comporta una modifica soggettiva del contratto, come previsto dall’articolo 106 del vecchio Codice dei contratti pubblici. Se si tratta di un nuovo soggetto frutto della scissione della società aggiudicataria, come sembra, la modifica del contratto è possibile solo con l’autorizzazione del RUP del Comune, che deve effettuare le opportune verifiche. Queste verifiche, che servono ad accertare se il nuovo soggetto ha i requisiti di idoneità tecnica e finanziaria adeguati all’oggetto della concessione, oltre al certificato antimafia ed il DURC, sono mai state fatte? Perché su ciò non mi è mai stata data risposta a quanto chiesto anche in Consiglio?

Qualcuno si è accorto che il progetto di valorizzazione del campo sportivo che è stato presentato prevede una planimetria del campo di gioco con dimensioni di 99,50 metri di lunghezza e 60,00 metri di larghezza, che permetterebbe di giocare al massimo il campionato di Eccellenza? Quindi, se la società volesse ospitare competizioni del Campionato F.I.G.C. fino alla Lega Pro, come ha dichiarato in più sedi Rotice, sarebbero necessari altri lavori per allargare il campo alle dimensioni di 100 metri di lunghezza e 64 metri di larghezza. Al momento, voglio ribadirlo, il campo di gioco ha dimensioni che consentono l’omologazione solo fino al Campionato di Serie D, e non fino alla Lega PRO come promesso in fase di gara.

E ancora: il concessionario avrebbe realizzato un’opera senza ottenere le autorizzazioni e i pareri richiesti per legge, tra cui il titolo urbanistico, il provvedimento paesaggistico, la procedura DRP e il provvedimento di AUA per lo scarico delle acque meteoriche. A tal proposito voglio ricordare ancora una volta che si tratta di un’opera in concessione e valorizzazione di un privato, non di un’opera pubblica diretta dal Comune. Ed incredibilmente, nonostante sia stata affidata ad un privato, le utenze continuano ad essere pagate dal Comune di Manfredonia anziché dal concessionario, in palese violazione del contratto.

Se tutto ciò sarà confermato dagli atti, il Sindaco Rotice prenderà le opportune determinazioni nei confronti delle società partecipate? E che farà? Chiamerà il suo fido dipendente-cugino-consigliere Sventurato che poi chiederà a lui come comportarsi?

Questi paradossi erano stati evidenziati in aula consiliare da me e da altri consiglieri di opposizione per invitare l’amministrazione a porre rimedio, ma per tutta risposta l’unica iniziativa presa da qualcuno pare sia stato divertirsi ad aizzare i tifosi nei confronti di alcuni di noi, facendo intendere che la ricerca di chiarezza fosse invece un modo per creare problemi alla squadra di calcio che da oltre un anno cercava di tornare a giocare nel proprio stadio. A tal proposito, molto eloquenti sono state le parole del presidente Di Benedetto, che in maniera chiara ha addossato ogni responsabilità solo in capo a Rotice e ai suoi sodali.

E vi dirò di più, il Sindaco non solo batte il record per aver fatto giocare per un intero anno la propria squadra fuori dalle mura amiche, ma con l’ordinanza n.10 del 5 maggio 2023, che ha consentito al Manfredonia Calcio di ritornare al Miramare, dimostrerebbe di aver mentito spudoratamente per mesi, poiché nell’atto da una parte ha dichiarato di aver presentato in data 7 aprile 2023 la richiesta per l’agibilità (senza essere in grado dopo un mese di ottenerla), dall’altra per blindare l’ordinanza si è rifatto spudoratamente al certificato di agibilità rilasciato il 23 febbraio 2007, dopo aver vergognosamente detto in tutte le salse che il campo era inagibile da 7 anni.

E permettetemi una chiosa, se non fosse stato per l’assist, per rimanere in ambito calcistico, dell’ex Sindaco, che ha fatto pervenire a Rotice l’ordinanza da copiare, neanche il 7 maggio si sarebbe potuto giocare a Manfredonia.

La questione Miramare è emblematica e rappresenta con ogni evidenza una condotta al di sopra delle leggi, gestita dalla compagine di governo di maggioranza con totale indifferenza: tutti al servizio di un sindaco inadeguato ad amministrare, tutti preoccupati a mantenere le proprie poltrone rappresentando al massimo se stessi e quindi delegittimati da qualsiasi iniziativa politica.

Intanto, la nostra città sta morendo, sempre più sporca, isolata ed abbandonata, sotto ogni punto di vista.

Credo sia giunta l’ora per il sindaco di tornare a fare l’imprenditore, che a quanto pare gli riesce meglio che governare, e di appendere le scarpe al chiodo lasciando finalmente campo libero, data l’incapacità di garantire un governo all’altezza delle sfide che la nostra città è chiamata ad affrontare.

Maria Teresa Valente

Capogruppo Consiliare CON Manfredonia

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Comunicato Stampa

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