Sport Manfredonia

Una promozione ‘D’ lusso!

Una promozione “D” lusso!

Non mi divagherò sulla questione del Miramare che lascio volentieri alle penne sopraffine, lungi  dall’evitare di essere poi trasportato negli Inferi da Caronte od essere redarguito dal Cane Jack. 

Ne mi divagherò nei meandri di una gara durata 150 minuti. So solo che ero restio ad andare a Fasano per via dei malandati lombi che poi mi hanno costretto a tre giorni di clausura. 

La coerenza ha voluto che cotanta tenzone fosse però onorata da un sublime pranzo, e così con i sodali di Trani (ai quali manca il calcio come a me la folta chiome di Ermione), non potendo slinguare i ricci della Forcatella abbiamo dirottato sulle orecchiette del vecchio Casale San Giorgio e sul delicato nettare che risulta al palato secco ed armonico.

E così dopo il dovuto preambolo, e per non smentire la mia indole di vagotonico, provo a ficcarmi la penna dove non dico e scrivere le poche cartelle promesse ad Antonio l’Ingegnere.

Il Manfredonia di Di Benedetto ha vinto il campionato impiegando Biason in seconda battuta e Dieghito Quitadamo come finisseur. 

Quando a Novembre io ed Antonio l’Avvocato, vedemmo la partita giocata in “casa” contro il Mola, non riuscivamo a capire il motivo perché il montanaro Quitadamo venisse impiegato negli ultimi venti minuti. Eppure con lui abbiamo trovato quella profondità che mancava forse al girone di andata. 

Antonio, l’Avvocato, il mio amico che di campi ne ha calcati prima come arbitro e poi come organo federale, fa della scaltrezza, quando scrive, la sua dote principale. Egli non ha mai lesinato di dire quello che pensa. Ragione per cui gli devo riconoscenza quando insisteva in maniera reiterata sull’utilizzo di Diego in squadra. 

La promozione sipontina è merito di tutto il team, ma Biason e Quitadamo hanno dato quel quid che serviva per il salto di qualità. Biason regista a mantenere la squadra bloccata su equidistanze ferree e schemi ippodamei; ed il solo a flottare, verticalmente, era il nostro garganico, troppo bravo per limitarlo a posa glutei della panchina.

Il Manfredonia ha vinto per la prima volta un campionato di Eccellenza!. Ohibò, invero la massima serie regionale era stata vinta nel 1966/67 quando si chiamava 1ª Categoria e nel 1972/73 e 1981/82 quando si chiamava Promozione. Nel 1998/99 e nel 2012/13 abbiamo vinto i play off nazionali.

Non è stato un campionato facile quello dei Delfini, anche se la distanza dalla seconda classificata Bisceglie poteva far sembrare ad un torneo poco combattuto. Invece soprattutto nella prima parte ha destato numerose sorprese, anche perché fino al termine del girone di andata, le due principali antagoniste, il Manfredonia ed il Bisceglie erano in pratica appaiate.

Per la prima volta nella sua storia il Manfredonia ha giocato tutte le gare della stagione regolare in trasferta, su ben quattro campi, Monte Sant’Angelo, San Ferdinando, Apricena e Molfetta. 

La storiografia della stagione è articolata. I Delfini del golfo cambieranno assetto nei primi di luglio del 2022. In gran segreto la proprietà capitanata da Michele D’Alba avvierà una trattativa con Giuseppe Di Benedetto (imprenditore nel campo dei pneumatici e dei carburanti) patron del Trinitapoli. In pratica succede che il 50% delle quote dei sipontini andranno al nuovo socio, il quale a sua volta cederà il titolo sportivo alla Vigor Trani che verrà ripescata in Eccellenza.

Il nuovo patron capisce subito che dovrà fare a meno per tutto il torneo del campo di casa (giocherà anche con una maglietta con la scritta Vogliamo il Miramare), e si sposterà dapprima a Monte Sant’Angelo, e poi a Molfetta e San Ferdinando.

La compagine è nuova di zecca, con la maggior parte di elementi provenienti dal Bitonto, con il nuovo Mister De Candia (Franco Cinque, contattato, aveva preso già un impegno con il Bisceglie). Partiranno Colangione, Cicerelli e Trotta verso San Severo.

I risultati saranno incoraggianti; si perderà solo a Corato, in una pessima gara e si andrà avanti in Coppa Italia sino al match di San Marzano in provincia di Salerno, dove i sipontini saranno eliminati.

Le tensioni durante la lunga galoppata non mancheranno, nonostante che il vantaggio sulla seconda arriverà a ben otto punti; ci sarà il divorzio tra il D.S. Moscelli e il patron.

L’ultima partita del torneo contro il Canosa dell’ex Pasquale Trotta (peraltro vice capocannoniere del torneo con 17 gol segnati di cui uno su rigore, dietro Amoroso dell’UC Bisceglie con 18), doveva essere solamente vittoria, per sperare di fare direttamente la finale contra la prima del girone B. Invece il Mola perderà contro i Bisceglie (gara cominciata con mezz’ora di ritardo, quando il regolamento prevedeva la concomitanza), e il Corato vincerà contro il Polimnia. E quindi i sipontini affronteranno la vincente tra Bisceglie e Corato. 

Al termine del torneo (stagione regolare) i sipontini avranno collezionato sette vittorie consecutive (dal pareggio contro il Bisceglie del 19/02/2023), e diciotto risultati utili consecutivi dalla sconfitta di Corato (06/11/2022).

Ma a penalizzare i sipontini sarà un girone di andata nel quale realizzeranno nove vittorie, tre pareggi ed una sconfitta (a Corato), a differenza di quello di ritorno nel quale le vittorie saranno 12 con un solo pareggio. 

Se il Manfredonia fosse arrivato ad almeno undici punti di distanza dal Bisceglie non avrebbe disputato la finale dei play off del girone A. 

La gara contro i nero azzurri stellati, pedatori di lungo corso, nasce tra le polemiche e all’ultimo momento verrà messo a disposizione il Miramare grazie ad una ordinanza sindacale. Lo 0 a 0 fino ai tempi supplementari sancirà la festa dei biancoazzurri mentre i biscegliesi polemizzeranno per delle presunte sviste arbitrali.

Il capo cannoniere della squadra è stato Giambuzzi (abueli italioti) con 10 reti. Nessun calciatore ha collezionato 28 su 28 presenze, mentre Morra e Turrito ne hanno realizzate 25. 

Ottimo l’apporto degli under con i vari Conticchio, Achik, Salvatore, Bevilacqua e Panelli. Solo un sipontino nel gruppo, Tomas Lauriola (vi era anche Benny Cicerelli).

La vittoria ha riempito di gioia il Maestro Francesco Saverio che ha sciorinato una favella come non mai… e me ne compiaccio.

Chiuso questo capitolo, per l’anno prossimo bisognerà provvisionare che il patron Di Benedetto continui ad investire nella beneamata. Il suo apporto è stato appassionato ed appassionante, e non possiamo che ringraziarlo!.

Della squadra ci piacerebbe che tutto il gruppo rimanesse, con tre innesti, di cui uno in difesa, uno a centrocampo ed un altro in attacco l’organico può dormire sonni tranquilli. 

Biason da Cordoba (ai piedi della Sierras Chicas, sulle rive del fiume Primero) a 38 anni potrebbe ancora danzare “la tanga”, mentre Diego, dal senso registico ineffabile, a trent’anni potrebbe confermare il suo talento (Giovanni Mangano, me lo segnalò 10 anni fa), e diventare l’uomo della provvidenza.

Può darsi che io mi faccia banali illusioni, ma questa squadra lasciata al suo estro farà bene anche in IV serie.

Come sempre il girone H sarà quello concesso ai nostri colori, con le pugliesi e probabilmente quest’anno con le molisane, lucane e qualche abruzzese.

Abbiamo sofferto in silenzio a Fasano pensando ai calci di rigore contro il Cagliari nella Coppa Italia del 21 agosto 2005, che proprio in quello stadio ci furono fatali (Trinchera e Barusso… che dolor!). Il magazziniere del Manfredonia, Carlo che era alle mie spalle, ha indovinato tutti i tiri dei sipontini. 

A fine partita ho festeggiato andando a rincuorare il portiere del Gallipoli che giaceva a terra stremato. Poi quando si è alzato mi ha promesso la maglia… la primavera è greve e l’estate incombe, così come il Saporì di Aequa… Almeno lui mi ha pensato!.

J.G.M.

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Redazione

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