Tasso: “Servono soldi veri e subito”
“Sono sempre più numerosi piccoli imprenditori che hanno difficoltà di accesso agli ormai
famosi 25 mila euro perché, oltre ad una quantità di adempimenti modulistici, spesso si
sentono rispondere che con quei soldi debbono innanzitutto ripianare la propria, eventuale,
situazione debitoria”.
Comincia così l’accorata denuncia dell’On. Antonio Tasso in sede di dichiarazione di voto
sul “Cura Italia” del 24 aprile scorso.
“Questi istituti bancari utilizzano la garanzia dello Stato non per aiutare questi imprenditori
in una fase tragica, ma per proteggere le proprie posizioni. Il che sarebbe anche concepibile
in tempo di “pace”, ma non in tempo di grave emergenza. Se un imprenditore va in banca e
chiede di poter usufruire di questo prestito, evidentemente lo fa perché, essendo in forte
difficoltà a causa dell’imposizione di una chiusura che ha bloccato tutta la sua operatività –
quindi la possibilità di produrre sostentamento per sé, per la sua famiglia e per poter pagare
le tasse – con questa somma vorrebbe tentare di rilanciare la propria attività e salvare
quell’economia che, poca o tanta, riusciva a produrre e non certo per ripianare il suo debito
con la banca e, comunque, non in questa fase” aggiunge il capogruppo del MAIE.
Secondo Tasso:”Un’altra questione da valutare seriamente è l’esclusione dalla garanzia per
quelle aziende che hanno una posizione “in sofferenza” verso una banca. Se questi piccoli
imprenditori non verranno aiutati per loro ci sono solo due possibilità: FALLIMENTO o
USURA. La negazione di questi finanziamenti, garantiti al 100% dallo Stato, andrebbe
contro la legge antiusura n. 108/96 riservata proprio a coloro che hanno difficoltà bancarie”.
A domanda, il parlamentare sipontino risponde che, nell’azione di sostegno ai piccoli
imprenditori, andrebbe superato lo ‘step’ delle banche, perché il rischio è che alla burocrazia
statale si aggiunga quella degli istituti di credito. Lo Stato ha i mezzi per intervenire
direttamente presso il contribuente e, in questi casi, la tempestività di tali interventi è un
elemento fondamentale affinché risultino utili.
“Un altro elemento di riflessione è l’esclusione di alcuni codici ATECO dal finanziamento
garantito al 100% e la, conseguente, proposta per il loro inserimento nel prossimo decreto”
conclude il deputato.