Cronaca Capitanata

Suicidi in carcere, Foggia l’istituto con più morti (5) e la Lombardia la prima regione (17)

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DI GIACOMO (S.PP.) – Suicidi in carcere, Foggia l’istituto con più morti (5) e la
Lombardia la prima regione (17)


Nell’anno orribile dei suicidi in carcere (84 detenuti in totale, di cui 5 donne, a cui si
aggiungono 5 agenti penitenziari) l’istituto penitenziario di Foggia con 5 suicidi si rileva
quello con il più alto numero di detenuti che si sono tolti la vita; a seguire con 4 suicidi
Firenze Sollicciano, Milano San Vittore, Regina Coeli-Roma e Torino.

A livello regionale è la Lombardia la regione con maggiori suicidi (17) a cui aggiungere 9 morti per altre cause;
seguono Sicilia (10 più 5 per altre morti) e Puglia (10 più 3); Lazio (7 più 3) ed Emilia
Romagna (7), Campania (6 più 7) e Piemonte (5 più 1). Sono crudi dati statistici – commenta
il segretario generale del S.PP. (Sindacato Polizia Penitenziaria) Aldo Di Giacomo – che
fotografano quello che è diventato l’anno della “mattanza di Stato” per le morti in cella con
un numero mai così alto per un totale di 203 morti sia pure per cause diverse che in alcuni
casi non sono state ancora refertate.

Tutto questo mentre si abbassa l’età dei detenuti
suicidi (la media è over 40 con numerosi over 30 e il 40% dei decessi sono extracomunitari)
a riprova che i giovani, insieme ai tossicodipendenti e a quanti hanno problemi psichici
sono i più fragili e vulnerabili con oltre il 50% dei suicidi. Purtroppo – dice Di Giacomo – in
tutto il 2022 abbiamo ascoltato solo impegni politici e dichiarazioni di vecchi e nuovi
parlamentari ed esponenti di Governo senza passare dalle parole di commozione (anche
sincera) o generiche e di circostanza, quasi sempre le stesse, ai fatti.

Sino al punto di
produrre una sorta di assuefazione e ridurre il suicidio in cella a pochi righi in pagina di
cronaca locale perché non fa più notizia. Con il nuovo anno ci aspettiamo che i buoni
propositi per stoppare la “mattanza di Stato”, di quello Stato che ha in custodia vite umane
e dovrebbe quindi garantirle, non facciano la fine di quelli del 2022. È legittimo dopo 84
morti chiedere di individuare responsabilità sulla precedente circolare sui suicidi
dimostratasi fallimentare, come la task force insediata dall’allora Ministra di Grazia e
Giustizia, Cartabia? Del resto è troppo facile – continua Di Giacomo – procedere al classico
‘scarica barile’ delle responsabilità pur sapendo che né provveditori né direttori dispongono
di risorse umane (psichiatri, psicologi) e finanziarie, strumenti e strutture per intervenire.
Anche gli annunci per la costruzione di nuovi padiglioni lasciano il tempo che trovano
mentre il Ministro Nordio sta pensando al recupero di vecchie caserme, idea non nuova che
richiede comunque soldi e tempi non brevi di realizzazione.


Questa mattanza silenziosa deve finire con misure e azioni concreti perché lo Stato ha in
carico la vita dei detenuti e ne risponde. Si ascoltino le proposte del sindacato di polizia
penitenziaria che quotidianamente si misura con l’emergenza suicidi e si metta mano alla
manovra di bilancio rimediando al taglio di spesa imposto all’Amministrazione Penitenziaria
e al personale come primo segnale concreto di volontà di affrontare le numerose
emergenze del carcere”.

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Comunicato Stampa

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