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Slitta al 20 maggio la data di Fabrizio Gifuni al Teatro di Manfredonia

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Slitta al 20 maggio la data di Fabrizio Gifuni al Teatro di Manfredonia

Fabrizio Gifuni

Con il vostro irridente silenzio

CAMBIO DATA

20 maggio – ore 21.00 – Teatro Comunale “Lucio Dalla”

La conclusione di “EreTICA”, la stagione teatrale del Teatro Comunale “Lucio Dalla” di Manfredonia – ideata e sostenuta dal Comune di Manfredonia e da Puglia Culture, in collaborazione con Bottega degli Apocrifi e il supporto del Ministero della Cultura e della Regione Puglia – slitta dal 23 aprile al 20 maggio ed è sempre affidata al talento indiscusso di Fabrizio Gifuni con il suo ultimo spettacolo: “Con il vostro irridente silenzio”.

Lo spettacolo cambia data quindi e andrà in scena il 20 maggio alle 21.00. Dopo aver lavorato sui testi pubblici e privati di Gadda e Pasolini, Gifuni questa volta, attraverso un doloroso e ostinato lavoro di drammaturgia, darà corpo e voce agli scritti più scabri e nudi della storia repubblicana: le lettere e il memoriale che Aldo Moro scrisse nel 1978 nella prigione del popolo delle Brigate Rosse.

Info: https://www.pugliaculture.it/evento/con-il-vostro-irridente-silenzio-3/

SCHEDA SPETTACOLO
Fabrizio Gifuni
CON IL VOSTRO IRRIDENTE SILENZIO
Studio sulle lettere dalla prigionia e sul memoriale di Aldo Moro
Ideazione, drammaturgia e interpretazione di FABRIZIO GIFUNI

Aldo Moro durante la prigionia parla, ricorda, scrive, risponde, interroga, confessa, accusa, si congeda. Moltiplica le parole su carta: scrive lettere, si rivolge ai familiari, agli amici, ai colleghi di partito, ai rappresentanti delle istituzioni; annota brevi disposizioni testamentarie. E insieme compone un lungo testo politico, storico, personale – il cosiddetto memoriale – partendo dalle domande poste dai suoi carcerieri. Le lettere e il memoriale sono le ultime parole di Moro, l’insieme delle carte scritte nei 55 giorni della sua prigionia: quelle ritrovate o, meglio, quelle fino a noi pervenute. Un fiume di parole inarrestabile che si cercò subito di arginare, silenziare, mistificare, irridere. Le lettere e il memoriale sono oggi due presenze fantasmatiche, il corpo di Moro è lo spettro che ancora occupa il palcoscenico della nostra storia di ombre. Dopo aver lavorato sui testi pubblici e privati di Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini, in due spettacoli struggenti e feroci, Fabrizio Gifuni attraverso un doloroso e ostinato lavoro di drammaturgia si confronta con lo scritto più scabro e nudo della storia d’Italia.

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