Cronaca Italia

Sfregia donna con bottiglia: settima aggressione del 20enne

Fermato a Prato un 20enne marocchino che ha sfregiato una donna con un coccio di bottiglia. È la sua settima aggressione, ma risulta incapace di intendere.

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Un gravissimo episodio di violenza ha scosso Prato, dove un giovane marocchino di 20 anni ha aggredito e sfregiato una donna utilizzando un coccio di bottiglia. Per l’aggressore, regolarmente presente in Italia con permesso di soggiorno, si tratta della settima aggressione dello stesso tipo, tutte caratterizzate da modalità analoghe e violenza gratuita.

Il giovane è stato fermato dalle forze dell’ordine e sottoposto a perizia psichiatrica, che ha evidenziato uno stato di incapacità di intendere e di volere. Per questo motivo, invece del carcere, è stato disposto il ricovero provvisorio in una struttura sanitaria adeguata, dove potrà ricevere le cure necessarie.

Un pericolo per la sicurezza pubblica

La vittima dell’ultima aggressione ha riportato ferite gravi al volto che richiederanno interventi di chirurgia plastica per ridurre le cicatrici. Il trauma psicologico subito è ancora più profondo, e la donna ha dichiarato di aver timore a uscire di casa dopo quanto accaduto.

Le sei aggressioni precedenti avevano già allarmato le autorità locali, ma la condizione psichiatrica del giovane aveva reso difficile adottare misure restrittive efficaci. La magistratura sta ora valutando se vi siano state negligenze nella gestione del caso e se potevano essere adottate misure preventive più stringenti.

Il caso riaccende il dibattito sulla gestione dei disturbi psichiatrici e sulla tutela della sicurezza pubblica. Da un lato c’è il diritto alla cura del malato, dall’altro la necessità di proteggere i cittadini da individui potenzialmente pericolosi. Un equilibrio difficile da trovare, che richiede competenze mediche e giuridiche di alto livello.

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