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Riccardi a sostegno dei lavoratori della Biblioteca provinciale

Ne aveva parlato, cercando sensibilizzazione sull’argomento, già nel marzo scorso e, dopo la levata di scudi in sua difesa di queste ultime settimane, il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, torna a parlare della Biblioteca provinciale di Foggia. La situazione è delicata perché la legge Delrio non permette più alle Provincie, investendo proprie risorse, di dedicarsi alla cultura. Ora è materia delle Regioni, che dovrebbero riordinare la materia. Nei giorni scorsi proprio il presidente pugliese Michele Emiliano ha provato a rassicurare tutti anticipando la ricerca di soluzioni per salvare laMagna Capitana, seppur aggiungendo che il numero del personale impiegato è ritenuto eccessivo.

Esprimo pieno sostegno – dice Angelo Riccardia tutti i lavoratori, nessuno escluso, che prestano la propria opera presso la Biblioteca provinciale: un patrimonio prezioso di conoscenze e di esperienze, un’importante rete di professionalità al servizio dei cittadini, un insostituibile presidio di democrazia”.

Nella seconda metà degli anni Venti, quando in Europa imperversavano i totalitarismi, la scrittrice franco-belga Marguerite Yourcenar scriveva che aprire una biblioteca è come costruire un granaio per ammassare provviste e difendersi dall’inverno dello spirito. “Oggi l’inverno possiamo identificarlo con la superficialità e la faciloneria dilaganti – continua il primo cittadino manfredoniano – che mortificano il pensiero con l’adesione a mode, luoghi comuni e conformismi. Ma anche con l’inibizione delle capacità logiche, ragionative e critiche, che impedisce di selezionare le informazioni, valutare l’attendibilità delle fonti, confrontarle e combinarle per elaborare opinioni e punti di vista propri, migliorando la qualità della vita, personale e sociale”. Una fetta sempre più larga della popolazione, anche istruita, rinuncia ad informarsi per capire, sposando fideisticamente pseudo-teorie fondate su stereotipi e pregiudizi, senza riuscire a distinguere tra propaganda e informazioni scientifiche, tra fonti attendibili e informazioni che rispondono ad altre logiche. “Un’ulteriore ragione, semmai fosse servita, per rendere le biblioteche sempre più strumento non solo di diffusione della cultura, ma anche di discussione e costruzione di identità molteplice di un intero territorio”, aggiunge ancora Riccardi.

“Non possiamo permetterci il lusso – conclude il sindaco – di perdere un presidio culturale di così forte valenza, capace di stimolare la produzione di un sapere collettivo partecipato, integrare saperi e culture, aprirsi alle nuove tecnologie, mettere in contatto le generazioni, far emergere le potenzialità sommerse e la creatività giovanile”.

“L’ho detto mesi fa e lo ribadisco: la Magna Capitana non può chiudere”.

Matteo Fidanza
Ufficio Stampa – Città di Manfredonia

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