Piemontese: ‘Non ho chiesto bonus da 600€ perché fare politica obbliga alla serietà’

Io non ho chiesto il bonus COVID-19 di 600 euro, anzitutto perché so che fare politica obbliga alla serietà e poi perché
non verso in una condizione di disagio economico-sociale, anche grazie alle indennità connesse alle responsabilità istituzionali per cui sono stato eletto dai cittadini.
Mi basta dirlo e ribadirlo pubblicamente.
Senza aggiungere, alo scandalo provocato da alcuni politici e amministratori pubblici, dichiarazioni populiste di rinuncia alla privacy come quella strombazzata dal Movimento 5 Stelle pugliese, del tutto superflua per chi ricopre cariche pubbliche, come ha dichiarato il Garante con queste parole chiarissime. 

 In relazione alla vicenda del bonus Covid, il Garante per la protezione dei dati personali precisa che, sulla base della normativa vigente, la privacy non è d’ostacolo alla pubblicità dei dati relativi ai beneficiari del contributo laddove, come in questo caso, da ciò non possa evincersi, in particolare, una condizione di disagio economico-sociale dell’interessato (art. 26, comma 4, d.lgs. 33 del 2013).
Ciò vale, a maggior ragione, rispetto a coloro per i quali, a causa della funzione pubblica svolta, le aspettative di riservatezza si affievoliscono, anche per effetto dei più incisivi obblighi di pubblicità della condizione patrimoniale cui sono soggetti (cfr., ad es., artt. 9 L. 441/1982 e 5 d.l. 149/2013, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 13 del 2014).
Il Garante contestualmente comunica che sarà aperta una istruttoria in ordine alla metodologia seguita dall’INPS rispetto al trattamento dei dati dei beneficiari e alle notizie al riguardo diffuse.
Roma, 11 agosto 2020

Ai cittadini interessa concretezza e serietà, non l’eterno teatrino parolaio messo in scena dai grillini, tanto stucchevole quanto è vergognoso che parlamentari e amministratori, tra cui proprio qualche esponente M5S, abbiano chiesto i 600 euro.

(dalla pagina Fb di Raffaele Piemontese)