Moscone sulla tragedia di Borgo Mezzanone: “Una vergogna per tutti”
Ancora un dramma legato all’immigrazione è accaduto a Borgo Mezzanone, nel territorio della nostra Arcidiocesi: due nostri fratelli, Ibrahim e Queen, giovani immigrati provenienti rispettivamente dal Gambia e dal Ghana, sono morti nel sonno per le esalazioni di monossido di carbonio provenienti da un braciere di fuoco, acceso per combattere il freddo della notte nella baracca ove vivevano. Anche altre due persone migranti che dormivano nella stessa baracca sono rimaste intossicate.
Questo grave fatto è ancora una volta espressione di quel dramma estremo che perdura da anni nelle campagne del nostro Tavoliere e in particolare nel cosiddetto “ghetto” di Borgo Mezzanone, frazione del Comune di Manfredonia, ove in condizioni insopportabili vivono circa 1500 migranti, occupati nell’agricoltura e in piccoli altri lavori.
Le loro condizioni di vita, al limite dell’umano, sono una autentica vergogna che deve riguardare tutti, non solo la Parrocchia locale e le Caritas, che offrono un soccorso nell’immediato cercando di offrire migliorie e un po’ di dignità a quanti hanno trovato “casa” sulla pista. Diventa sempre più necessaria la presa di coscienza responsabile dell’opinione pubblica e l’impegno concreto delle Istituzioni civili per trovare via di soluzione agli enormi problemi di quell’ambiente, ove ormai con scadenze ravvicinante vediamo morire di stenti, miseria e mancanza di sicurezza troppe persone. Serve per i fratelli e sorelle migranti un piano serio di accoglienza, che permetta loro di usufruire di case sicure, servizi sociali appropriati ed ambienti comuni per rendere la loro vita dignitosa e degna: sono lavoratori delle nostre terre ed imprese, meritano tutte le garanzie, come qualsiasi cittadino. Non possiamo ricordarci di loro solo quando succedono disgrazie come la morte di Ibrahim e Queen.
La baraccopoli di Borgo Mezzanone è nel territorio della nostra Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-S. Giovanni Rotondo ove la Caritas diocesana e parrocchiale attraverso un presidio e la presenza di “Casa Speranza” forniscono assistenza ai migranti. A Borgo vivono, addetti alla parrocchia, due padri Camilliani di origine africana: a loro esprimo il mio grazie per la fattiva opera di solidarietà nello spirito del loro Fondatore, San Camillo de Lellis, di cui a giorni celebreremo il 448° anniversario della conversione che ebbe luogo proprio a Manfredonia e a S. Giovanni Rotondo.
Ai migranti presenti a Borgo Mezzanone, ai tanti operatori e volontari che cercano di portare loro aiuto e solidarietà fattiva, assicuro la mia vicinanza e quella di tutta la Chiesa di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, su cui possono sempre contare per un aiuto fraterno e la difesa dei loro diritti.
Manfredonia, 27 gennaio 2023
p. Franco MOSCONE crs arcivescovo