Molo21: “Engie, le ambiguità di Rotice”
Sul famigerato caso della proposta di finanza del progetto della società Engie Spa, ovvero l’appalto dei servizi energetici e della pubblica illuminazione, possiamo chiaramente affermare che nulla, ma proprio nulla, è avvenuto in maniera trasparente e alla luce del sole, così come invece provano a sostenere alcuni (non tutti) membri della maggioranza che risiede a Palazzo San Domenico.
La prova più evidente è stata la lettera dell’ormai ex assessore Angelo Salvemini, il quale, nonostante fosse ancora parte dell’amministrazione, ha scritto sabato sera una missiva a tutti i consiglieri comunali evidenziando anomalie, intrighi e circostanze a dir poco inquietanti attorno all’appalto in questione.
Le denunce pubbliche dell’ex assessore Salvemini, al quale il Sindaco, per tutta reazione ieri ha revocato la delega, consegnano molti dubbi all’opinione pubblica della città. L’ex assessore ha parlato esplicitamente di un cambio di rotta del Sindaco dopo due proposte differenti (e non comparabili per la tipologia dei servizi offerti) che, stando sempre alle denunce dell’ex amministratore pubblico eletto proprio un anno fa con il sindaco Rotice, farebbero riferimento a un singolo soggetto “che ha rivestito un ruolo importante nella campagna elettorale a supporto dell’attuale Sindaco”. Nella lettera, inoltre, si parla in maniera pesante e precisa di “intenzioni e interferenze di qualche componente dell’amministrazione comunale evidentemente d’accordo con i proponenti delle due ultime proposte arrivate”.
In merito, è doveroso ricordare che il tema è stato portato all’attenzione del Consiglio Comunale in data 27.10.2022 e poi ritirato senza una giustificazione, impedendo all’opposizione di intervenire per avviare un pubblico dibattito. Ebbene, dopo aver perso altri tre mesi di tempo, nel consiglio comunale tenutosi ieri la maggioranza, con il Sindaco Rotice in testa, ha bocciato la proposta senza prospettare alcuna soluzione per garantire la corretta continuazione del servizio.
In disparte le conseguenze ormai certe e nefaste che potrebbero ricadere sul nostro ente, visto che la proroga è scaduta e non può essere reiterata, rispetto alle quali ci riserviamo una più ampia valutazione; questi intrighi di potere, che speriamo vengano verificati dal Prefetto, al quale il nostro Capogruppo si è rivolto insieme ad altri consiglieri dell’opposizione, lasciano pochi dubbi non solo sull’inefficienza ma anche sulle ombre, le pressioni e il buio che regna a Palazzo San Domenico.
Purtroppo, sta accadendo quello che in campagna elettorale avevamo previsto, ossia il rischio che gli interessi privati, e in special modo quelli imprenditoriali, prevalgano sull’interesse generale e sul bene della città.
Di sicuro, se le accuse dell’assessore Salvemini troveranno riscontro, il Sindaco Rotice, che ci sembra troppo affaccendato in battaglie che riguardano più il suo futuro politico nello scenario provinciale che quello della città, si dimostrerà un sindaco incompatibile e inadatto a gestire l’interesse pubblico.
Gruppo Politico “Molo 21“, Manfredonia.