Bossetti vince in Cassazione: la difesa potrà accedere ai reperti

Non solo la vicenda di Olindo e Rosa al centro di un dibattito revisionista, ma anche la colpevolezza di Massimo Bossetti, l’uomo condannato per l’omicidio della minorenne Yara Gambirasio. Oggi è stato accolto dalla Cassazione, con rinvio per nuovi esami davanti alla Corte di Assise di Bergamo, la richiesta – da parte della difesa dell’uomo – di nuove indagini difensive che serviranno per l’eventuale promovimento del giudizio di revisione.
La Prima Sezione, dunque, ha annullato con rinvio l’ordinanza del 21 novembre 2022 della Corte di Assise di Bergamo che aveva negato alla difesa di Bossetti il diretto di accedere ai reperti confiscati ai fini dello svolgimento delle indagini. La Corte di Assise di Bergamo, però, dopo questo atto della Cassazione dovrà consentire alla difesa di visionare e di analizzare quei reperti nei limiti già autorizzati per precedenti provvedimenti, stabilendo di fatto le opportune cautele per la conservazione integra dei reperti.
La battaglia dei legali di Bossetti, dunque, continua per dimostrare – proprio attraverso l’analisi di quei reperti – l’estraneità dell’uomo nella vicenda della giovane scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata morta (all’età di soli 13 anni) il 23 febbraio 2011 a Chignolo d’Isola.