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Manfredonia, ecco il corridoio adriatico

Dagli anni Ottanta l’Unione Europea ha delineato le reti di trasporto trans-europee, TEN-T (Trans-European Network – Transport). Tale sistema comprende le reti: stradale, ferroviaria, fluviale e i porti interni, i porti marittimi, le “autostrade del mare”, la rete aeroportuale e altre reti accessorie per il trasporto e la spedizione delle merci oltre alla rete di gestione del traffico aereo. Il suddetto insieme di infrastrutture, che attraversano e congiungono i Paesi europei, è stato ideato dall’Unione per avvicinare, in modo reale e ideale, i Paesi che ne fanno parte.

Il progetto del “Corridoio adriatico”, che  precedentemente si fermava al Nodo di Ancona, ora include l’intera sponda adriatica nazionale, con tutte le fitte connessioni interne trasversali che la complessa realtà italiana consente, ampliandole  ad una relazione “aperta” con l’opposta sponda balcanica. In questo coinvolgendo, finalmente, il territorio di Capitanata e i territori pugliesi, collegamento complesso ed esteso dal nord-orientale a quello meridionale, sempre che la stessa Puglia ne abbia consapevolezza.

Il Convegno di “Macroregione adriatica”, svolto a Pescara un anno fa, per il consolidamento e l’implementazione del progetto del Corridoio adriatico comunitario nord-sud, questa volta fino a Taranto, si è concluso con la sottoscrizione del Patto tra le Regioni componenti la Macroregione di Corridoio trans-Adriatico. L’occasione è servita, inoltre, per mettere in evidenza la potenzialità dell’intera estensione del progetto della Dorsale adriatica italiana. Un grande Canale Inter-territoriale, che globalmente si lega agli altri canali comunitari, longitudinali e trasversali, con l’obiettivo di costituire quella fitta rete comunitaria, che il Meridione d’Italia e la Capitanata in particolare ora intravedono solo da lontano. Un Corridoio in effetti potenzialmente più efficace degli altri, perché si avvale di un immenso canale fluido, il mare Adriatico, che sfrutta in modo molto più economico i movimenti soprattutto delle merci, avvalendosi della principale prerogativa dell’Italia, immenso e potenziale “molo logistico e portuale”, collocato al centro del  Mediterraneo, dove si incrociano flussi intercontinentali, oltre che “sponda funzionale” agli scambi con l’Est europeo ed oltre.

La logica più importante, del nuovo Corridoio Adriatico Ten-T, è di intersecare tutti i nodi dello sviluppo, reali e potenziali, dei territori che attraversa, nell’intento di raggiungere la coesione tra Paesi comunitari diversi.

La rete Ten-T può contribuire alla coesione interna italiana, vista la permanenza delle divergenze tra territori differenti, anche per le storiche contraddizioni Nord-Sud. Simile contributo può esser dato anche all’interno della Regione Puglia, che si caratterizza per differenti gradi di integrazione regionale, tra area metropolitano barese e  province estreme. In particolare la Capitanata, la cui la marginalità sta oltrepassando il limite.

Considerato che sono le singole Regioni a produrre i rispettivi “progetti”, che poi saranno confrontati a scala di Macroregione, a questo punto è doveroso porre alcune questioni fondamentali.

Occorre chiarire quale ruolo avrà la Capitanata nella co-progettazione regionale pugliese. Che posto strategico occuperà la Capitanata, sia riguardo alla Puglia, sia riguardo al Meridione e alla Comunità europea.

È necessario, inoltre, definire  il ruolo che la Capitanata avrà all’interno del Corridoio Adriatico Ten-T. È indispensabile che rientri nel processo trans frontaliero, dal quale è stata a suo tempo esclusa. Attraverso il progetto del Corridoio Adriatico Ten-T può essere nodo di scambio rispetto alla sponda balcanica, integrandosi col nodo di Bari e con quello di Brindisi.

Per il Porto di Manfredonia, inserito nell’autorità portuale di Bari, del versante adriatico meridionale, rivendichiamo la reale integrazione con Bari e Brindisi per l’apertura dei territori ai mercati dei paesi balcanici, della Grecia, del Medio Oriente per affrontare il traffico passeggeri, sia dei traghetti, sia crocieristico.

Dobbiamo indirizzare i porti all’intermodalità e mettere in relazione porti con aeroporti, i centri intermodali e le infrastrutture stradali.

Compito del Comitato di gestione è tenere conto delle specificità dei porti e dei territori e garantire il massimo coinvolgimento degli attori-protagonisti che operano nelle singole realtà.

Si deve rammentare, al proposito, il progetto ASI di interconnessione territoriale tra il Polo integrato di Incoronata ed il Polo portuale di Manfredonia, inserito nel Piano strategico di Area vasta Capitanata 2020, del quale doveva esserne uno dei cardini principali, senza che ciò sia poi emerso in forma perfettamente chiara ed esplicita (il progetto era un evidente riferimento di un primo e potenziale Schema generale di Territorio Snodo di Capitanata, rimasto chiuso soltanto nel testo del Piano strategico).

Abbiamo posto tale progetto di interconnessione territoriale Incoronata-Porto all’attenzione del Ministero Infrastrutture e Trasporti come “Territorio Snodo” alla Capitanata, con partenza dal Porto di  Manfredonia, vista la prevalente importanza che tale struttura assume rispetto ad un potenziale sviluppo territoriale assolutamente nuovo ed innovativo.

Un progetto “Territorio Snodo” è comunque necessario sia al progetto di Corridoio Adriatico, sia alla neonata Autorità portuale meridionale adriatica, colmando un vuoto di rappresentatività della Capitanata perdurante da sempre, a causa di una lunga tendenza autonomista delle singole città di Capitanata.

A tutto questo si aggiunge un’ulteriore valenza territoriale di non poco conto, anche nei confronti del Corridoio Adriatico Ten-T. Si tratta dell’aggancio logico del tratto ASI Incoronata e Porto di Manfredonia con il progetto dell’Alta Capacità ferroviaria Napoli Bari, che ad Incoronata, presso lo Scalo ferroviario ASI Lotras, è diventato uno dei Nodi intermodali di importanza nazionale. Lo Scalo ferroviario ASI Lotras rappresenta il nodo intermedio sul Corridoio Napoli Bari e in esso i due Corridoi si incrociano: questa è una delle più rilevanti peculiarità del territorio Capitanata nei confronti dello specifico del Corridoio Adriatico Ten-T. Il nodo di Incoronata lungo il Corridoio Na-Ba sarebbe cosa ordinaria se a questa non si aggiungesse la possibilità di riportare tutti i flussi, attraverso speciale interconnessione, verso il Porto  di Manfredonia.

Queste sono opportunità che possiamo valorizzare in una visione strategica dello sviluppo. Superando localismi e campanilismi possiamo e dobbiamo unire le forze per rilanciare il progetto di sviluppo della Capitanata integrandolo nella più vasta coesione interna della Puglia.

 

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Redazione

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